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Libri antichi e moderni

Lemoine Jean

L'affaire Montespan. Réponse a MM. Sardou et Funck - Brentano

Librairie Henri Leclerc, 1908

40,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1908
Luogo di stampa
Paris
Autore
Lemoine Jean
Editori
Librairie Henri Leclerc
Soggetto
Storiografia, Storia di Francia, Affare dei veleni
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Come nuovo
Lingue
Francese
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione

Descrizione

In-8°, pp. 31, (2), brossura editoriale gialla. Perfetto stato. Edizione originale di questo studio storico (concepito come risposta a scritti sul tema del Sardou e del Funck-Brentano) sulla Montespan e sul suo coinvolgimento nel clamoroso 'Affare dei veleni'. Nel 1672, alla morte dell'ufficiale di cavalleria Godin de Saint-Croix, si scoprirono nei suoi incartamenti degli scritti che accusavano la sua amante, marchesa di Brinvilliers, d'aver avvelenato il proprio padre, i suoi due fratelli e sua sorella per impadronirsi delle loro parti di eredità. La marchesa di Brinvilliers fu sottoposta a processo e giustiziata nel 1676. L'l'anno successivo l'inchiesta svelò che una certa Maria Bosse aveva fornito veleni ad alcune spose di membri del parlamento che volevano sbarazzarsi dei rispettivi mariti. La Bosse denunciò la Voisin, altre persone di minore importanza ed un certo Lesage. Le rivelazioni degli accusati condussero a persone di alto rango. Fu istituita una commissione d'inchiesta speciale, la 'Camer Ardente', per giudicare senza possibilità d'appello gli accusati, tra cui spiccavano Madame de Vivonne, cognata della Montespan, Olimpia Mancini, contessa di Soissons, la contessa di Roure, la viscontessa di Polignac, il maresciallo di Luxembourg, ecc. L'inchiesta del luogotenente di polizia La Reynie aggiunse altri crimini all'accusa iniziale di avvelenamento: morti di bambini durante le messe nere celebrate da preti spretati, profanazione di ostie consacrate, fabbricazione di moneta falsa. La Camera Ardente pronunciò contro i personaggi secondari 36 condanne a morte, più varie altre condanne al carcere. La Voisin fu condannata al rogo e giustiziata il 22 febbraio 1680; dopo l'esecuzione della madre, la figlia della Voisin tirò in causa Madame de Montespan, che aveva intrattenuto rapporti con la Voisin forse per ottenere dei preparati che ella credette idonei a risvegliare l'amore del Re Sole per lei. La Montespan, per disposizione dello stesso Luigi XIV, venne risparmiata ed i suoi accusatori rinchiusi nelle fortezze reali; la favorita rimase a corte ma, caduta in disgrazia, fu relegata in un modesto appartamento di Versailles ove visse fino alla sua morte, avvenuta nel 1707.
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