LIBROPrima edizione.Esemplare in condizioni più che buone (pochi difetti: minime mancanze alle cerniere e alla testa e piede del dorso, qualche usuale brunitura per la qualità delle carta, alle pp. [8] e 19 mancano due mm. del titolo corrente per rifilatura del margine superiore, numeri di mano antica all’ultima pagina); rimosso l’occhietto, probabilmente dallo stesso legatore: al verso era infatti stampato l’«Advertisement» con l’elenco delle opere di Dryden stampate in 4o, così da favorire un’eventuale legatura collettanea, informazione qui superflua. Il nostro esemplare non reca la frase cassata, e, elemento non comune, presenta l’Epilogo sul verso della carta H2, seguito dalla parola FINIS (più frequentemente si trova su un foglio sciolto e la parola FINIS conclude la carta H2r).Libretto originale del celebre «King Arthur» di John Dryden, una delle più importanti rivisitazioni del mito arturiano dopo quella di Thomas Malory. Scritto dal poeta nel 1684, fu messo in scena per la prima volta nel 1691 al Dorset Garden Theatre di Londra grazie alla collaborazione di tre dei più celebri artisti inglesi del tempo: «Dryden [.] was only two years past his tenure as the poet laureate; Priest [.] was one of the leading choreographers and teachers of dance in the country; Purcell, at thirty-two, was already recognised as one of the greatest English composers» (Hill, «The Sources», p. 23). Il «King Arthur» è considerato uno degli esempi più brillanti e famosi della “semi-opera”, in cui sono i personaggi secondari e fiabeschi a cantare, mentre i protagonisti, re Artù in primis, recita sulla scena senza musica. Il racconto verte sullo scontro feroce tra King Arthur e King Oswald per conquistare l’amore di Emmeline, dama meravigliosa, ma cieca, in un intreccio formidabile di reale e sovrannaturale, potere politico e amore, guerra e intrighi: il successo fu immediato e si contarono oltre cento repliche nelle stagioni successive. Il libretto ebbe una vicenda editoriale piuttosto complicata, ben ricostruita in Fredson Bowers, «Dryden as Laureate: The Cancel Leaf in King Arthur», in “Times Literary Supplement (10 April 1953), p. 244: in corso di stampa, infatti, si decise di eliminare dal foglio A3 una frase polemica di Dryden, cosa che implicò una riorganizzazione del fascicolo, con l’inserimento, di un “folium cancellans”. Inoltre, il prologo e l’epilogo furono aggiunti solo in un secondo momento, e vennero corretti alcuni errori di stampa. Molto raro, assente dal catalogo delle biblioteche pubbliche italiane, del volume si riscontrano poche copie anche in OCLC.W. R. Hill, «The Sources For Dryden’s King Arthur», in «Riemenschneider Bach Institute», 12/1 (1981), pp. 23-9; Fredson Bowers, «Dryden as Laureate: The Cancel Leaf in King Arthur», in “Times Literary Supplement (10 April 1953), p. 244;