Dettagli
Autore
Dorotea Memoli Apicella
Editori
Marlin Editore 2020
Soggetto
Medioevo moderno-Narrativa-Romanzi storici
Descrizione
412 pagine. Brossura con alette. cm 12,2 x 20. gr 440. Quinta edizione. Collana: Il Portico. Commento dell'editore: Combinando sapientemente verità e finzione, indizi documentali e immaginazione, l'Autrice narra la vicenda di Trotula de Ruggiero, punta di diamante della Scuola medica salernitana (sec. XI). L'incontro con Edoardo il Confessore, futuro re d'Inghilterra, è la chiave di volta del racconto: un amore grande, folgorante, che infiamma il cuore di lei adolescente e s'imprime per sempre nella sua anima. Ma è un amore impossibile, a causa della ragion di stato, suggellato già sul nascere dall'addio. Proprio in forza di questo sentimento, Trotula avrà il coraggio di proseguire tenacemente nel cammino della ricerca scientifica affrontando con coraggio e determinazione le prove del suo futuro di donna tra cui il matrimonio con Giovanni Plateario, suo maestro, molto più vecchio di lei, voluto da suo zio il principe Guaimario IV. Un'esperienza amara la sua, come quella di tante donne del suo tempo, ma non senza un intimo sentimento di rivolta, che la spinge ad approfondire gli studi per riscattare se stessa e tutte le altre donne, donando loro la salute del corpo e il piacere della sua bellezza. Il volume è arricchito da un'appendice contenente 37 ricette mediche adeguatamente esposte e da un originale apparato iconografico a colori. Trotula de Ruggiero, nata a Salerno e vissuta in un momento storico di grandi mutamenti socio-politici, tra la fine del regno longobardo e l'inizio del ducato normanno, principale esponente al femminile della Scuola medica salernitana con le sue famose opere di ginecologia e di cosmetica che hanno attraversato con successo tutti i tempi fin dal sec. XII, sebbene la sua persona abbia avuto alterne vicende: dalla realtà alla leggenda, dall'identità di donna a quella di uomo, dalla qualifica di maga a quella di Dame Trot, personaggio del folklore inglese. La magistra salernitana si rivolge alle donne con la voce di chi ha studiato profondamente non solo il loro corpo, ma anche la loro anima; di chi non ha alleviato solo le loro infermità fisiche, specialmente quelle inerenti al sesso, ma anche quelle riguardanti il loro aspetto esteriore, nella convinzione che esse siano concomitanti tra loro. Senza falsi pudori, Trotula libera tutte le donne dalle angustie dei difetti fisici, come la peluria abbondante, le malattie della pelle, il fetore della bocca e tanti altri inestetismi. Crea i rimedi per vedove e religiose tormentate dall'appetito carnale, restituendo loro il giusto equilibrio, e spiega scientificamente le credenze e i pregiudizi del volgo, distruggendo le paure e le menzogne ataviche.