Dettagli
Anno di pubblicazione
1972
Editori
Longanesi, Milano.
Descrizione
185 p., 19 cm, tela, sovr. Condizioni : USATO - Stato : Molto buono. Pezzo unico con dedica di Milena Milani all'occhietto. Altre note : Milena Milani (Savona, 24 dicembre 1917) è una scrittrice, giornalista e artista italiana. Nata a Savona, abitava davanti agli Impianti Ferroviari sul Letimbro, in Via Quattro Novembre (allora Via Venti Settembre). Il padre, Tullio Milani, agronomo, era nato a Livorno. La madre, Anna Antonione, era nativa di Dogliani (Cuneo). A Savona la Milani ha completato gli studi presso l'Istituto Magistrale conseguendo il diploma. Frequenta poi l'Università La Sapienza di Roma. Nel 1941 è littrice per la poesia ai Littoriali di Sanremo. È una presenza vivace sul giornale del Guf, Roma Fascista, cui collabora con servizi sull'arte di guerra e sulla gioventù femminile universitaria tedesca. I rapporti con Benito Mussolini e con il fascismo tuttavia si incrinano quando Milani diventa frequentatrice a Roma del gruppo di intellettuali che si riuniscono nella Terza Saletta di Aragno. Inoltre con alcuni studenti guidati da Giuseppe Ungaretti e Corrado Alvaro partecipa all'iniziativa di occupazione di un quotidiano fascista in Via del Tritone. Nel 1942 incontra a Roma Filippo Tommaso Marinetti che la nomina "Comandante generale di tutte le donne futuriste d'Italia". Nel 1943 viene costretta per intervento delle SS a lasciare Roma e grazie a un lasciapassare si stabilisce a Venezia. In questa città avviene l'incontro con il collezionista e mercante d'arte Carlo Cardazzo, che diventerà suo compagno fino al 1963. Negli anni Sessanta il suo romanzo, "La ragazza di nome Giulio", è al centro di un caso letterario ed editoriale. Apparso nel 1964, il libro è al centro di polemiche e viene presto sequestrato, mentre l'autrice subisce un processo, in cui viene condannata a sei mesi di reclusione e al pagamento di una multa di centomila lire per offesa al comune senso del pudore. Numerosi intellettuali italiani, a cominciare da Giuseppe Ungaretti, si schierano in quell'occasione a fianco della Milani, che viene successivamente assolta con formula piena, nel processo di appello, nel 1967. Era difesa dall'avvocato Salvatore La Villa. Tradotto in numerose lingue e molto venduto specialmente in Francia, Stati Uniti e Inghilterra, il libro ha raggiunto la quindicesima edizione e ne è stato tratto un film omonimo, nel 1970. Nel 1983, pubblica "Io donna e gli altri" (Longanesi), una storia d'amore, dedicata a un uomo che non ritorna, che la protagonista ricerca attraverso città e paesaggi differenti. Dal 9 al 24 febbraio 2011 presso la Casa delle Letterature di Roma è allestita un'importante mostra dedicata a Milena Milani comprendente edizioni originali dei suoi libri. Oltre che di letteratura, Milena Milani si è occupata attivamente di pittura, lavorando dal 1946 al 1963 con Carlo Cardazzo alla Galleria del Naviglio di Milano; ha inoltre fatto parte della corrente artistica dello spazialismo dalla sua fondazione, con Lucio Fontana, e ha partecipato con opere e scritti alle esposizioni di gruppo di questo movimento. La sua prima mostra personale ha avuto luogo nel 1965 alla Galleria l'Argentario di Trento (Il volume presenta un'affettuosa dedica datata e firmata indirizzata alla pittrice Ines Fedrizzi proprietaria della galleria), e nello stesso anno al Circolo degli Artisti di Albissola Mare. Nel 1969 ha esposto alla Galleria Regis di Finale Ligure; nel 1969 alla Galleria Il Punto di Torino e alla Galleria del Centro di Vercelli; nel 1970 "Chez Venier" a Cortina d'Ampezzo, alla Galleria Il Traghetto 2 di Venezia e alla Galleria La Fontana di Savona; nel 1971 alla Galleria Il Salotto di Genova e alla Galleria Zanini di Roma; nel 1972 alla Galleria d'arte Falsetti di Cortina d'Ampezzo, alla Galleria Bon à tirer di Milano, alla Galleria Christian Stein di Torino, alla Galleria d'Arte Cavour di Milano, alla Galleria dei Carbini di Varazze, alla Galleria de "Il Giorno" di Milano e allo Studio d'Arte Moderna SM 13 di Roma; nel 1973 alla Galleria Il Salotto di Como.