Dettagli
Autore
Autore: Ernesto Capocci
Editori
Arbor Sapientiae 2019
Curatore
: Ernesto Cossuto
Soggetto
Scienze e tecniche-Astronomia
Descrizione
242 pagine. 2 ill. b/n. Brossura con alette. Collana: Damnatio Memoriae. Quarta di copertina: Di Ernesto Capocci oserei dire, parafrasando Italo Calvino, che è un classico dell'astronomia, disciplina nella quale non ha mai fìnito di dire quel che aveva da dire. Figura prepotentemente straordinaria di scienziato, astronomo, ricercatore, scrittore e divulgatore, Capocci ha segnato in modo eroico anche gli eventi politici dell'Ottocento napoletano. 'Uno di quei grandi che stamparono di sé un'orma imperitura nella storia del pensiero e degli eventi politici'. (Prof. P. Del Pezzo, Duca di Caianello 1990). Siamo arrivati a lui con ritardo, ma oggi della sua vita e della sua opera conosciamo molti aspetti. Tutti sorprendentemente superlativi. Questo libretto ne è una ulteriore riprova e aiuta a cancellare ogni residuo di polverosità su questo ricercatore. Direttore dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte, il cui genio non poteva non incontrarsi con quello del sublime Alighieri. I canti della Commedia sono costellati di citazioni astronomiche cui i commentatori per lo più attribuiscono significati allegorici, e così non fanno altro che accrescerne l'oscurità. Ma l'astronomo, che dialoga in questa operetta con una Beatrice allieva che gli chiede chiarimenti sulla cosmografia disegnata da Dante, si stupisce di come niun astronomo italiano siasi mai dato il pensiero di studiar di proposito, e dichiarare il vero senso di cotali brani enimmatici. Già. Schiere di commentatori letterati. Ma nessun astronomo si è mai cimentato con l'opera divina di Dante, questa composizione singolarissima,
una camera ottica parlante ove appare un nuovo quadro al volgere di una sola pagina, e sovente di un solo verso! Ci ha provato, nel 1856, il nostro Ernesto Capocci con quello che la sua appassionata ricercatrice e studiosa Emilia Olostro Cirella, presso l'INAF, definisce 'un commento, in forma colloquiale, alla cosmografia dantesca e ai suoi legami con le conoscenze scientifiche del medioevo
'. E ci ha mostrato, da par suo, il regno magico del cosmo dantesco, i cui limiti oscillano perennemente tra la sorpresa dello spaesamento e il fascino prorompente di un testo polisenso e ancor più misteriosamente stratificato di quanto non venga ammesso dallo stesso Poeta. Con agilità da cosmonauta, il grande scienziato napoletano ha saputo rendere il miglior tributo possibile alla grandezza insuperata dell'esule fiorentino, alla perfezione assoluta della sua opera, rappresentando la dimensione quasi folle di un'ambizione senza limiti, l'identità profetica che Dante si attribuisce: la narrazione dell'inenarrabile, di un'accumulazione emotiva insostenibile. Dante, colui che dà, sinonimo di Natan (in ebraico colui che ha dato):lo scriba di Dio. Floriana Giannetti