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Libri antichi e moderni

Jun’Ichiro Tanizaki

IL VELENO DI AFRODITE. Due racconti

Garzanti Editore, 1994

19,00 €

Pezzoli Biglia Collection

(Vigevano, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1994
Autore
Jun’Ichiro Tanizaki
Editori
Garzanti Editore

Descrizione

Brossura illustrata con sovracopertina illustrata e una ulteriore sovracoperta in acetato trasparente originale, formato cm. 21,5 x 14 e pagine 203. ’’Prima edizione’’. I veleni di Afrodite raccoglie due inquietanti racconti Jun’ichiro Tanizaki, inediti in Italia: Fino ad essere abbandonato (1913) e Jotaro (1914). Sono le storie parallele di due rapporti di coppia estremi, perturbanti, costruiti intorno a un comune nucleo di ossessioni. Proiettandosi nel profondo dei misteri delle passioni umane, esplorando gli squilibri su cui si edifica ogni incontro tra un uomo e una donna, Tanizaki rende un tormentato e temerario omaggio al misterioso intreccio di vita e arte, alla religione della bellezza, alla sofferenza e al martirio che essa esige. Il protagonista di Fino ad essere abbandonato, il giovane Kokichi, vive l’amore come una sorta di ’atto artistico’: la donna prescelta andrà educata, influenzata, trasformata giorno per giorno, fino a diventare un’opera d’arte, l’arte più sublime perché fatta di carne e di sangue. Alla fine del processo, tuttavia, questa ’donna-opera-d’arte’ finirà inevitabilmente per rivoltare le proprie armi contro chi ha liberato i suoi desideri più profondi. Anche Jotaro, il protagonista dell’omonimo racconto, vuole conciliare ’verità’ e ’bellezza’: per lui, la bellezza s’incarna in una donna bella e malvagia da adorare, una sorta di divinità femminile di cui diventare schiavo e dalla quale farsi umiliare. Il masochismo psicologico di Kokichi evolve fino all’accettazione della propria natura, fino a un masochismo fisico che Tanizaki descrive in termini assai espliciti, anche se con una venatura grottesca e crudele: Il corpo pingue di Jotaro fu messo sul pavimento a pancia in giù come una palla. In un batter d’occhi tutte e due le gambe furono piegate all’indietro all’altezza del bacino e legate insieme ai polsi. Sembrava uno strano animale senza membra, una vera e propria pancia vivente. Ottime condizioni/pari al nuovo. V1029