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Libri antichi e moderni

Pascoli, Giovanni

Il saluto degli studenti universitari d’Italia all’esercito e alla marina

Tip. ed. della Sapienza,, 1911

500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1911
Luogo di stampa
Roma,
Autore
Pascoli, Giovanni
Pagine
una carta stampata in rosso e verde (cioè con il bianco della carta i colori della bandiera italiana) solo recto.
Editori
Tip. ed. della Sapienza,
Formato
246 x 170 mm,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Storia Politica Poesia Italiana dell' 800 Poesia Italiana del, '900
Prima edizione

Descrizione

EPHEMERA Prima edizione. Ottimo esemplare (contenuti strappi ai margini). Rarissimo scritto di Pascoli, dettato come epigrafe per un «Album» augurale che alcuni studenti italiani avevano consegnato alle truppe combattenti a Tripoli; vi diede risalto l’«Illustrazione italiana» pubblicandolo il 24 dicembre 1911 e così lo ricordò la sorella Maria: «S’accostava la fine dell’anno e il Natale; anch’esso, tra di guerra e di pace. Dettò «Il saluto degli studenti universitari d’Italia all’esercito e alla marina», dicendo tra l 'altro: «Veniamo a gridarvi i nostri nomi di fratelli – a festeggiare in famiglia con voi la festa intima della rigenerazione [.] o marinai o soldati o volontari - maestri a noi di semplicità, di umanità, di fortezza, d’eroismo, di martirio». e compose una delle sue ultime poesie, «Le notti di Natale», «Ai marinai e soldati in Tripolitania»; come una nuvola candida passava su di loro «l’Italia, l’Italia che vola!»; e in quella notte «Là tutto è santo [.] Là sono anche i martiri in croce [.]»» («Lungo la vita di Giovanni Pascoli», pagina 981). Pascoli si era esposto sul ruolo dei soldati nelle colonie africane nel corso degli anni, elogiandone lo spirito combattivo ed esaltandone la gloria: si pensi, ad esempio, ai distici scritti in greco per i soldati italiani a Dogali nel 1887. Sottolinea Valentina Nocentini che «l’arena della guerra era, prima di tutto, il corpo di questi singoli soldati che, esponendosi, diventavano agenti e strumenti sociali per la loro imprescindibile dimensione pubblica» («Il palcoscenico della guerra di Libia. Protagonisti, retorica, nazione, 1911-1912», Columbia university, 2013). «La grande illusione: opinione pubblica e mass media al tempo della Guerra di Libia», a cura di Isabella Nardi e Sandro Gentili, Perugia, Morlacchi, 2009, pagina 198
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