Dettagli
Anno di pubblicazione
1915
Luogo di stampa
Viareggio,
Pagine
[12] carte stampate in xilografia solo recto, su raffinata carta a mano lievemente avoriata.
Editori
presso l’Autore (stampa: Tipografia O. Ciani),
Formato
in folio oblungo (350 x 500 mm),
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Libri Illustrati e d'ArtistaIncisioni
Descrizione
legatura a vista in corda rossa, copertine in carta arancione illustrate in xilografia (parte dei titoli in stampa tipografica),
Descrizione
LIBROEdizione originale.Perfetto stato di conservazione (minimi segni del tempo al piatto anteriore).Rarissima cartella tirata in 100 esemplari non numerati, «prima e unica raccolta xilografica del Viani a carattere editoriale» (Fini, Viani xilografo, p. 16 e n. 126). Non più ristampata. La raccolta è tratta, come ci spiega l’autore stesso nella breve introduzione, dagli studi preparatori per un grande quadro, «La benedizione dei morti di mare», che verrà ultimato poco dopo la pubblicazione del volume e esposto nella camera comunale di Viareggio. Viani racconta attraverso una straziante sequenza di volti e posture drammatiche la tragedia corale dei marinai, della sua gente. Tra queste xilografie realizzate tra il 1910 e il 1915, spicca di certo il ritratto accorato e assorto de La Madre, il Particolare del ritorno e quindi la sua più celebre xilografia, la Benedizione dei morti di mare. La scena mostra il rito di suffragio ai morti di mare, che ogni due novembre i viareggini mettevano in scena sulla spiaggia, ed è descritta con il verismo ingenuo dei primitivi xilografi medievali: la « sintesi disperata » (sono le parole che riporta Viani nella sua introduzione), senza alcuno scadimento, che la sgorbia ha tracciato sul legno, ci pone di fronte a uno degli esiti più originali e maturi della nostra xilografia e forse di tutta la grafica italiana del Novecento. -- «Delle dodici tavole [.] intese fare omaggio alla sua gente, riportandone [.] le tante sofferenze connesse alle tragedie del mare [.]. Nel contesto di questo prezioso inserto, oggi introvabile, spicca l’assorto ritratto della madre, scolpito con infinita tenerezza» (Fini, Viani xilografo, p. 25). -- L’espressionismo di Viani, declinato sulla scorta della pittura rinascimentale toscana, è in grado di dialogare sullo stesso piano con quello tedesco e nordico senza ridursi al grottesco e al mistico tipici di quest’ultimo. Nessuno forse come Viani riuscì a restituire all’incisione in legno quel primitivismo e quella cupa durezza che si era persa durante le ricerche estetizzanti condotte da Adolfo De Carolis e dalla sua cerchia, sostituendo al raffinato legno di filo le sue « assi da tagliere » e ai bulini le più elementari sgorbie; in grado, tuttavia, di tradurre la poetica dell’artista in una lirica vera e moderna che sostituiva finalmente il superato simbolismo tardottocentesco.Lorenzo Viani, Galleria del Veltro (Milano 1972); R. Fini, Lorenzo Viani xilografo (Milano 1975), nn. 126-135, 137-140; Lorenzo Viani, disegni e xilografie (Ascona 1997)