IL BUON USO DELL'INCONSCIO

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La psicoanalisi alla fine del ventesimo secolo è attraversata da un profondo ripensamento che ne amplia considerevolmente l'orizzonte: nuove scuole e nuove teorie arricchiscono l'originario insegnamento freudiano rendendone fruibile la pratica a un pubblico sempre più vario. Cosa propone la psicoanalisi di fronte alle nuove forme di disagio, così diverse da quelle della Vienna di fine Ottocento? Con quale orientamento e con quali strumenti si affaccia su un futuro nel quale la crescente spinta tecnologica promette di mutare radicalmente il nostro modo di vivere e di pensare? L'idea di un "buon uso dell'inconscio" costituisce un tentativo di rispondere a queste domande.

Si tratta di un interessante tentativo di recuperare, in chiave teorica, quella peculiarità e quella proficuità che caratterizzano l'approccio psicoanalitico alla clinica della psicopatologia contemporanea. Punto di partenza è un raffronto epistemologico con quei modelli più tecnici ed empiricamente oggettualizzanti che si rifanno all'area delle neuroscienze. Attraverso la matrice teorica lacaniana l'autore cerca di mostrare come la psicoanalisi vada, e debba andare, al di là di una scientificità empirica. Oggetto della psicoanalisi non è, infatti, la mente oggettualizzata delle neuroscienze o di altre pratiche terapeutiche, quanto, piuttosto, una relazione: la relazione tra il soggetto e l'Altro. L'autore, attraverso esemplificazioni cliniche e confronti con diverse figure e scuole che compongono il panorama della psicoanalisi contemporanea, analizza questa relazione con attenzione a come essa si declina nella costruzione della personalità del soggetto, sia nelle modalità di "godimento", sia in quelle di formazione dei sintomi. Soggetto e Altro sono impegnati in una complessa relazione, che - sostiene Focchi - non può essere riduttivamente e unicamente simbolica, dal momento che esiste un "reale pulsionale" (che non è biologico né‚ genetico) quale elemento fondante e fondativo della relazione stessa. Un "reale" che, accompagnato dalla decisione soggettiva inconscia, è garanzia della non necessità logica della relazione e dello stesso transfert (che non è soltanto una ripetizione). Fine specifico della psicoanalisi non è, pertanto, quello di "riparare l'Uno che si è guastato, ma di decostruire l'unità illusoria dell'Altro per far apparire i modi del godimento del soggetto".

È qui che - secondo l'autore - si realizza il "buon uso dell'inconscio", nel tentativo di un superamento di certezze e pregiudiziali inconsce che impediscono al soggetto di essere più aperto all'Altro e alla sorpresa che da questo può venire nella relazione. Un superamento che, però, non significa, ingenuamente, totale svincolamento da esse e assenza di qualsivoglia ripetizione, ma semplicemente "ridimensionamento" di quanto lo sommergeva condannandolo al sempre uguale e bloccandone il divenire. Alioscia Boschiroli.

Descrizione bibliografica
Titolo: Il buon uso dell'inconscio
Autore: Marco Focchi
Editore: Roma: Editori Riuniti, Gennaio 2000
Lunghezza: 224 pagine; 21 cm
ISBN: 8835948193, 9788835948193
Collana: Laboratorio quotidiano
Soggetti: Psicologia, Filosofia, Nevrosi, Disturbi psichici, Clinica, Cure, Terapia, Psicanalisi, Psichiatria, Malattia mentale, Disagio, Relazioni sociali, Famiglia, Disturbi ossessivo-compulsivi, Analisi, Teorie psicoanalitiche, Studi clinici, Freud, Jung, Scuole di pensiero, Interpretazione, Antropologia, Popoli primitivi, Opere varie, Stati di coscienza, Conscio, Inconscio, Sonno, Sogni, Ipnosi, Livelli di coscienza, Sintomi, Sintomatologia, Cervello, Neuroscienze, Lacan, Comportamento, Psicopatologia, Vita quotidiana, Tic, Educazione, Crescita, Sviluppo psichico, Traumi, Annullamento, Adolescenza, Fenomenologia, Paziente, Medico, Terapeuta, Transfer, Meccanismi, Rimozione, Difesa, Aggressività, Pregiudizio, Effetto placebo, Sessualità, Traslazione, Positivismo, Sociologia, Simbolo, Guarigione, Ripetizione nevrotica, Psicosi, Attacchi di panico, Timidezza, Mania di precisione, Iperattività umorale, Deficit dell'attenzione, Sartre, Pulsioni, Confronto, Alterità, Partner, Genitori, Figli, M. Gilbert, Credenze collettive, Matriarcato, Disaggregazione, Mitologia, Autismo, Infanzia, Bambini, Dialettica, Memoria, Società, Tecnologia, Modernità, Tecniche, Socialità, Isteria, W.A. Brown, Riferimento, Consultazione, Bibliografia, Badiou, Ellenberger, Jones, Spitz, Tinbergen, Agamben, Bettelheim, H. Silberer, Attualità, Anna O, Ferenczi, Kohut, Klein, Psychology, Philosophy, Neurosis, Psychic disorders, Clinic, Cures, Therapy, Psychoanalysis, Psychiatry, Mental illness, Discomfort, Social relations, Family, Obsessive-compulsive disorders, Analysis, Psychoanalytic theories, Clinical studies, Schools of thought, Interpretation, Anthropology, Primitive peoples, Various works, States of consciousness, Conscious, Unconscious, Sleep, Dreams, Hypnosis, Levels of consciousness, Symptoms, Brain, Neuroscience, Behavior, Psychopathology, Daily life, Education, Growth, Psychic development, Trauma, Cancellation, Adolescence, Phenomenology, Patient, Doctor, Therapist, Mechanisms, Removal, Defense, Aggression, Prejudice, Placebo effect, Sexuality, Translation, Positivism, Sociology, Symbol, Healing, Neurotic repetition, Psychosis, Panic attacks, Shyness, Precision mania, Humoral hyperactivity, Attention, Drives, Comparison, Otherness, Parents, Children, Collective beliefs, Matriarchy, Disaggregation, Mythology, Autism, Childhood, Dialectics, Memory, Society, Technology, Modernity, Techniques, Sociality, Hysteria, Reference, Consultation, Bibliography, News