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Libri antichi e moderni

Mattei Saverio

I libri poetici della Bibbia tradotti dall'ebraico originale ed adattati al gusto della poesia italiana colle note, ed osservazioni critiche, politiche, e morali. E colle dissertazioni su' luoghi più difficili, e contrastati del senso letterale, e spirituale. Opera di Saverio Mattei. Edizione terza

Dalle Stampe di Luigi Chiappini e Antonio Cortesi, 1779-1781

220,00 €

Xodo Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1779-1781
Luogo di stampa
In Napoli ed in Macerata
Autore
Mattei Saverio
Editori
Dalle Stampe di Luigi Chiappini e Antonio Cortesi
Soggetto
Bibbia
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

7 su 9 volumi in-8°, pp. 400 circa per ogni volume, il quali sono preceduti da un'antiporta calcografica disegnata da Diego Pesco e incisa da Aniello Cataneo raffigurante due putti con arpa e cartiglio recante l'iscrizione: Salmi di Davide, al primo volume ritratto inciso in rame del Cardinale Marefoschi, testatine e finalini calcografici. Belle ed eleganti legature in piena pelle marezzata, titoli su tasselli e ricchi fregi in oro ai dorsi, carte di guardia in carta decorata a mano, tagli rossi. Mancanza alla cuffia supeirore del primo volume. Ottimo esemplare, fresco. Solo i primi sette volumi dell'opera. Nacque il 19 ott. 1742 a Montepavone (oggi Montepaone, in provincia di Catanzaro). A dieci anni fu mandato a studiare nel seminario arcivescovile di Napoli. Richiamato in patria dalla madre, che lo fece sposare a 19 anni con Giulia Capece Piscicelli dei baroni di Chiaravalle, si diede alla redazione della sua opera maggiore, la traduzione poetica in italiano dei Salmi biblici. Il primo tomo dei Libri poetici della Bibbia, pubblicato a Napoli nel 1766, fu apprezzato da Ferdinando Galiani che prese anch’egli a cuore le sorti del M. e lo fece chiamare a Napoli da Bernardo Tanucci, nel maggio 1768, per assumere l’insegnamento di grammatica greca nel collegio ex gesuitico del Salvatore. I libri poetici della Bibbia tradotti dall’ebraico originale, ed adattati al gusto della poesia italiana…, pubblicati a Napoli in tre volumi nell’edizione del 1766-68, portati a sei nell’edizione del 1774 e a otto in quella del 1779 (parte di una raccolta in tredici volumi delle sue opere), gli valsero critiche, apprezzamenti e recensioni nei principali giornali letterari, rendendolo noto nella repubblica delle lettere. Nei diversi tomi il M. pubblicò il carteggio intrattenuto con i suoi corrispondenti, tra i quali spiccano i nomi di Pietro Metastasio e di Melchiorre Cesarotti. I Salmi, che il M. sosteneva di aver tradotto direttamente dall’ebraico, erano corredati di spiegazioni e note sul loro senso letterale e spirituale e sui problemi interpretativi più controversi. La traduzione in italiano, e non in latino, rispondeva all’esigenza di rivolgersi a un pubblico vasto e non solamente al mondo dei dotti. I suoi versi italiani, come gli antichi versi ebraici, erano stati composti per essere successivamente musicati. Perché la musica potesse muovere gli animi e perfino esercitare funzioni terapeutiche, come avveniva presso gli antichi, bisognava accordare musica e poesia. Forte l’influenza di G.V. Gravina e G.B. Vico sulla sua filosofia della musica e del linguaggio, disseminata per tutta la sua opera e sviluppata particolarmente nella dissertazione La filosofia della musica, o sia La musica de’ Salmi, inserita nel V tomo dei Libri poetici della Bibbia (1779, pp. 285-352). (Treccani)