Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

P. Afro Terenzio, Mario Lentano

I due fratelli. Testo latino a fronte

La Vita Felice, 2017

12,82 € 13,50 €

La Vita Felice - BookTime

(Milano, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2017
ISBN
9788893461412
Autore
P. Afro Terenzio
Pagine
214
Collana
Saturnalia (42)
Editori
La Vita Felice
Formato
114×163×19
Curatore
Mario Lentano
Soggetto
Letteratura teatrale classica e antecedente al XX secolo, Testi antichi, classici e medievali
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

I due fratelli Demea e Micione sono diversi in tutto: carattere, scelte di vita, sistemi di valori, relazioni. E diverso è anche il modo in cui hanno educato i due ragazzi Ctesifone ed Eschino: il primo è stato cresciuto nel rigido rispetto dei valori e della morale tradizionale e il suo rapporto con il padre è ispirato a timore, distacco, mancanza di confidenza; il secondo intrattiene invece con Micione una relazione fatta di indulgenza, comprensione, a tratti persino complicità. Perciò ogni incontro tra i due fratelli si risolve in uno scontro che chiama in causa i principi ai quali si ispirano le loro scelte educative. L'andamento della commedia, movimentato dalle parallele storie d'amore dei due giovani - Ctesifone è invaghito di una cortigiana, Eschino aspetta un figlio da una ragazza di povera famiglia -, sembra dare ragione ai metodi "moderni" di Micione, così lontani dall'austera severità del padre romano; eppure proprio negli ultimi versi si assiste a un singolare rovesciamento delle parti, che consacra proprio il burbero Demea come il campione delle idee di Terenzio. Ma è davvero cosi? Questa versione italiana del capolavoro terenziano prova a sciogliere le difficoltà del suo inatteso finale, mettendone in luce i sorprendenti significati e restituendo al testo il fascino che esso dovette esercitare sugli spettatori di Roma antica.