Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Lo Piparo Franco

I due carceri di Gramsci. La prigione fascista e il labirinto del Comunismo

Domzelli 2001,

10,00 €

Pali s.r.l. Libreria

(Roma, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Autore
Lo Piparo Franco
Editori
Domzelli 2001
Soggetto
Comunismo Marxismo
Descrizione
S
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Come nuovo
Legatura
Brossura
Copia autografata
No
Prima edizione
No

Descrizione

16mo, brd. .Togliatti? Un quaderno "si Ë perduto"? Gramsci sapeva che Sraffa trasmetteva le sue lettere a Togliatti? Nonostante la successiva "vulgata" del partito, che avrebbe dipinto un Gramsci "morto nelle carceri fasciste", egli passÚ i suoi ultimi due anni e mezzo in libert‡ condizionale. » verosimile che in quegli anni abbia smesso quasi completamente di scrivere? E perchÈ non riprese i contatti con i vertici del partito e dell'Internazionale comunista? Alcune di queste domande sono inedite. Tutte aspettano ancora risposte convincenti. Lo Piparo sceglie di partire da un indizio, che gli appare subito forte, decisivo. Esamina con la lente del linguista la lettera di Gramsci a Tania del 27 febbraio 1933 che la cognata definÏ, per la sua scrittura allusiva, "un capolavoro di lingua esopica". La lettera Ë il grimaldello con cui viene forzato lo scrigno che racchiude la complessa personalit‡, politica e umana, del prigioniero. Entrato in carcere come "segretario del Partito comunista d'Italia", Gramsci ne uscÏ convinto che tutta la sua vita era stata "un grande errore, un dirizzone".
Logo Maremagnum it