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Libri antichi e moderni

Rasori Giovanni

Histoire de la fièvre pétéchiale de Gènes, pendant les années 1799 et 1800 et quelques idées sur l'origine de cette fièvre

Gabon, 1822

160,00 €

Bosio Giovanni Studio Bibliografico

(Magliano Alpi, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1822
Luogo di stampa
A Paris
Autore
Rasori Giovanni
Editori
Gabon
Soggetto
liguria genova, medicina, scientifici
Sovracoperta
No
Lingue
Francese
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In 8° (cm 13 x 22), brossura muta coeva, pp (4), 254, (1), esemplare in buone condizioni, in barbe, bruniture. Terza edizione della traduzione della 'Storia della febbre petecchiale di Genova negli anni 1799 e 1800 ed alcuni cenni sull'origine della petecchiale aggiuntavi una indagine intorno ai comuni errori d'osservazione', a cura del dottor Fontaneilles, medico dell'Ospedale militare di Milano, acceso ammiratore del genio scientidico del Rasori. Questi (Parma 1766 - Milano 1837), medico e teorico della medicina, professore a Parma dal 1797, elaborò la 'teoria dei controstimoli' di derivazione browniana. I controstimoli sono gli elementi attivi presenti nell'organismo, la cui azione, antagonista a quella degli stimoli, diminuirebbe l'eccitabilità. Lo squilibrio tra stimoli e controstimoli sarebbe quindi il fattore patogeno principale. La sua teoria suscitò notevole dibattito nel ambiente scientifico italiano. Fu inoltre protagonista del mondo culturale italiano di ispirazione giacobina. Il trattato comprende minuziosa descrizione della malattia: cause, metodi di trattamento, casi clinici particolari, lo stato attuale sull'origine della febbre tifoidea, e un excursus sulle origini di tale morbo e sul grandi medici del passato che tentarono di opporvisi, con bibliografia a piè di pagina, dai favolosi Galieno e Ippocrate ad Avicenna, gli arabi, Haller, Borsieri, Fracastoro, Nicoli, Cardano. Conclude l'opera una confutazione degli errori di diagnostica e terapia del male. Abbiamo trovato solo due esemplari censiti in CCFr. &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;<br> &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;<br> &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;<br>