Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Edward John Trelawny, Dino Baldi, Marcella Majnoni, Giuseppe Lucchesini

Gli ultimi giorni di Byron e Shelley

Quodlibet, 2024

15,20 € 16,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2024
ISBN
9788822920201
Autore
Edward John Trelawny
Pagine
240
Collana
Quodlibet Storie (35)
Editori
Quodlibet
Formato
136×208×25
Soggetto
Byron, George Gordon, Shelley, Percy Bysshe, Biografie: scrittori, Studi letterari: 1800–1900 ca., Studi letterari: poesia e poeti, Inglese
Prefatore
Dino Baldi
Traduttore
Marcella Majnoni, Giuseppe Lucchesini
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Shelley muore nel 1822 a poco meno di 30 anni, travolto da una tempesta nel golfo di La Spezia, nel momento in cui nessuno può mettere in dubbio l’integrità della sua anima. Byron muore nel 1824 a poco più di 36 anni, consumato da una febbre mentre, con l’anima ormai compromessa dalla vita, era in Grecia per sostenere la guerra d’indipendenza. Trelawny, amico e compagno di avventure di entrambi, ne racconta gli ultimi mesi fino alla morte, ed è un frammento di vite parallele di due uomini nati uguali e fatti diversi dal tempo che li divide, seppure non così diversi da non riconoscersi e potersi specchiare l’uno nell’altro. Il resoconto che queste memorie ci lasciano è una fonte insostituibile per conoscere la quotidianità, le conversazioni, le letture dei due grandi poeti. È anche un esempio del più alto romanticismo, nel suo intreccio di lirismo e aspirazioni rivoluzionarie. L’eroe di questa epopea è il puro, impulsivo, ingenuo, generoso, solitario Shelley, l’aspirante marinaio che non sapeva nuotare, il santo laico la cui fine è narrata in pagine indimenticabili: il terribile naufragio, il ritrovamento del corpo sulla spiaggia, il falò notturno con cui il gruppo di giovanissimi amici brucia i resti del poeta, Trelawny stesso che affonda le mani nella cenere per prelevarne il cuore miracolosamente intatto e consegnarlo alla vedova, Mary Shelley (le ceneri saranno invece sepolte a Roma, nel «cimitero degli inglesi»). Su Byron il giudizio è più ambiguo: il suo indubitabile genio è offuscato da un carattere talvolta meschino, irresoluto e opportunista, di attore che recita sé stesso. Ma a lui rimane la qualità preziosa di cogliere gli aspetti comici e ridicoli dell’esistenza, prima di tutto la propria. Prefazione di Dino Baldi.
Logo Maremagnum it