In 4°; (2), 686, () pp. e 18 c. di tav. fuori testo più volte ripiegate tra le quali: Carta indicante il tracciamento del Canale di Nicaragua conformemente al trattato di Belly; Carta del Mondo indicante le'Abbreviazione delle strade marittime; Pianta del nuovo porto di Dover; Carta di Livorno; Lapide ebrsaica rinvenuta in Casalmaggiore nel 1832; tavola più volte ripiegata con diverse innovazioni di sospensioni per treni; ecc. Legatura coeva in mezza pergamena con titolo impresso in oro su fascetta al dorso. Piatti foderati da carta marmorizzata coeva. Qualche strofinatura e lieve segno del tempo alla legatura. Prima edizione italiana di questa annata completa della più celebre ed importante opera periodica ottocentesca italiana, dedicata alle ultime invenzioni e conoscenze in materia ingegneristica ed architettonica. Il giornale raccoglie decine di dotti articoli scritti dai più celebri ingegneri, architetti ed agronomi italiani (e non) dell'ottocento, sotto l'attenta cura del grande ingegnere e divulgatore genovese, Raffaele Pareto (Genova 23 luglio 1812 Roma 28 aprile 1882), padre del famosissimo sociologo ed economista Vilfredo Pareto. Raffaele nacque in una nobile famiglia genovese figlio di Gian Benedetto Pareto e Aurelia Spinola e portava il titolo di marchese. Nonostante la sua storia famigliare, Raffaele fin dalla prima gioventù aderì al movimento mazziniano. Proprio a causa delle sue idee mazziniano, nel 1830, lasciò l'Italia per iniziare un periodo d'esilio. Prima fu in Francia, a Marsiglia poi in Soana e Loira ed infine a Parigi dove conobbe Marie Metenier che divenne sua moglie e madre dei suoi figli. Esperto di ingegneria idraulica e civile fu in Francia che iniziò a metter in pratica le sue conoscenze e a farsi conoscere come abile ingegnere con diverse bonifiche nella zona di Lamotte-Beuvron. Quando nel 1848, il governo della Seconda Repubblica francese decise di costruire il canale detto della Sauldre tra Blancafort e Lamotte-Beuvron, decise di chiamare Pareto. Nel 1853 rientrò in Italia chiamato ad occupare la cattedra di lingue della Regia Scuola di Marina di Genova, carica che occupò fino al 1859. Nel 1860 gli fu assegnata la cattedra di Agricoltura e Contabilità all'Istituto tecnico Leardi di Casale Monferrato. Nel 1861 il Ministero della Pubblica Istruzione gli conferì il titolo di ingegnere honoris causa per l'alto livello scientifico e tecnico delle sue pubblicazioni. A lui si deve, infatti, oltre a numerose pubblicazione, sia in italiano che in francese, la direzione la più importante pubblicazione italiana in materia ingegneristica e architettonica, Giornale Dell'ingegnere-Architetto Ed Agronomo che uscito per poco più di 20 anni, raccoglie tutte le più recenti ed innovative invenzioni ed accorgimenti delle materie. Scrive Serena Pesenti, nella voce dedicata a Pareto nel Dizionario Biografico degli Italiani edito da Treccani, Volume 81 (2014): "Anche nel Giornale dellingegnere architetto e agronomo, che diresse dal 1860 al 1867, oltre a numerosissime note redazionali, rubriche, traduzioni, bibliografie e articoli di argomento tecnico-scientifico pubblicò molteplici saggi sui temi della storia dellarchitettura e del restauro allora al centro del dibattito, ponendo particolare attenzione all'illustrazione dei monumenti (come in Dello stile barocco nei fabbricati e nei monumenti della città di Genova, V, 1857, pp. 311-331; Considerazioni generali sull'arte, IX, 1861, pp. 302-340; Duomo di Novara, ibid., pp. 349-353; Palazzo Sauli a Genova, ibid., pp. 353 s.; Duomo di Casale, ibid., pp. 466-470; Lo stile barocco e la facciata di S. Carlo a Genova, ibid., pp. 597-600; (Traduzione con annotazioni per) George Edmund Street ,'Sul restauro degli antichi fabbricati', ibid., pp. 626-635; Chiesa di Sant'Andrea di Vercelli, X, 1862, pp. 5-18; per lelenco completo, Giacalone-Monaco 1968, p. 647). [.] Per la fama di esperto nelle bonifiche (già nel 1842, quando era a Parigi, era stato nominato nella commissione per le irrigazioni, nella sezione di agronomia e tecnologia del VII Congresso scientifico italiano), grazie allaiuto degli illustri colleghi ingegneri Pietro Paleocapa, Elia Lombardini e Quintino Sella, nel 1861 gli fu conferita per decreto reale la laurea ad honorem in ingegneria. Il titolo fu la premessa per una brillante carriera direttiva, prima al ministero dellAgricoltura, industria e commercio, poi al ministero dei Lavori pubblici. Presso il ministero dellAgricoltura, nel 1862 fu nominato capo divisione di II classe (si occupava tra laltro di bonifiche e irrigazioni); nel 1864 ispettore centrale; nel 1866 fu richiamato al posto di capodivisione di II classe. Nel 1869 passò al ministero dei Lavori pubblici, con la nomina a ispettore di II classe nel Genio civile e a membro del Consiglio superiore; nel 1870 divenne membro della commissione ministeriale incaricata di studi per la bonificazione dellAgro brindisino; dal 1873 fu presidente della terza sezione del Comizio agrario di Roma. Nel 1876 fu ancora chiamato come ispettore di II classe a far parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e della Commissione permanente consultiva presso la Direzione generale delle opere idrauliche. Nel 1877 divenne ispettore di I classe del Genio civile e l8 gennaio 1882 fu chiamato nel Comitato permanente del Genio civile e confermato nel Consiglio superiore dei Lavori pubblici (tra gli scritti relativi a queste attività: Sulle bonificazioni, risaie ed irrigazioni del Regno d'Italia, Milano 1865; Sulle bonificazioni delle paludi esistenti nelle province di terra ferma dell'ex Regno di Napoli, Milano 1867; Relazione sulle condizioni agrarie e igieniche della campagna di Roma, Firenze-Genova 1872, estr. da Annali del ministero dellAgricoltura, Industria e Commercio, 1872, vol. 37; Roma e lAgro romano, in La rivista europea, VI (1875), 2, 1, pp. 4-20; Irrigazioni dannose alligiene pubblica, Rocca San Casciano 1875; per i numerosi articoli in Giornale dellingegnere architetto agronomo e nel Giornale del genio civile cfr. Giacalone-Monaco 1968, p. 646).". Pareto fu senza dubbio un ingegnere molto impegnato sul piano pratico ma non mancò, anche guidato da un'innata curiosità, di impegnarsi in studi scientifici teorici in diverse materie, solo in parte, legate all'ingegneria come studi in ambito sociale, fisico, meteorologico, senza trascurare studi a carattere storico ed artistico. Pareto vedeva nell'arte ed in particolare nelle arti visive, di immediato impatto, uno strumento immediato per elevare la società nel suo insieme comprese le classi sociali meno abbienti. Queste sono le ragioni che lo portarono a collaborare con una rivista tanto nota, quanto effimera, Il Michelangelo edita a Genova nel solo 1855, rivista che fu ben presto abbandonata per gli altissimi costi di stampa ma della quale Pareto fu anche direttore per meno di un mese a cavallo tra luglio ed agosto. Proprio per i suoi studi scientifici, Raffale, nel 1873, fu nominato membro dell'Accademia dei Lincei. Prima edizione italiana completa dei due volumi. Rif. Bibl.: IT\ICCU\SBL\0162490.