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Libri antichi e moderni

Boccaccio Giovanni

Geneologia de gli Dei. I quindeci libri sopra la origine et discendenza di tutti gli Dei de' gentili: con la sposizione & sensi allegorici delle favole & con la dichiaratione dell' historie appartenenti a detta materia. Tradotti et adornati per messer Giuseppe Betussi da Bassano; aggiuntavi la vita del Boccaccio con le tauole d'i capi & di tutte le cose degne di memoria che nella presente fatica si contengono

Comin da Trino, 1547

1000,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1547
Luogo di stampa
in Vinegia
Autore
Boccaccio Giovanni
Editori
Comin da Trino
Soggetto
Mitologia classica, Letteratura italiana, Cinquecentine veneziane
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-4° antico (205x140mm), cc. (8), 286, (18), legatura settecentesca in tutta pergamena rigida con unghie e titolo in oro su tassello al dorso. Tagli rossi. Impresa tipografica al titolo con un pozzo sormontato da uno stemma nobiliare. Xilografia a p. pag. alla c. 5v con albero allegorico delle divinità. Capilettera xilografici figurati. Un'antica firma di possesso. Ottimo esemplare lievemente rifilato. Prima traduzione italiana del 'De Genealogiis Deorum Gentilium' del Boccaccio. Il Boccaccio compose il 'De Genealogiis' tra il 1347 e il 1360 per invito di Ugo IV da Lusignano, Re di Cipro e di Gerusalemme, proponendosi di fissare le paternità e le discendenze degli Dei greci e romani, vagliando criticamente gli antichi miti attraverso le fonti medievali e applicando ad essi gli stessi criteri dell'esegesi biblica e la diffusa lettura evemeristica o allegorica. Opera di eccezionale erudizione, precorse nei metodi e negli intenti le ricerche umanistiche in tale materia. Il libro XIV consiste in un'appassionata difesa della poesia contro i suoi detrattori. Il Betussi, letterato bassanese (nacque attorno al 1512 e si spense a Padova forse nel 1573), fu amico di Pietro Aretino e gran viaggiatore in Francia, Inghilterra e Spagna. Fu allievo di Bartolomeo Nunziata e, nel 1544, divenne collaboratore del Giolito de'Ferrari. Pubblicò il Dialogo amoroso nel 1543 e, l'anno seguente, il dialogo Il Raverta; nel 1545 entrò a far parte del seguito del conte Collaltino di Collalto. Nel 1552 compose La Leonora, ragionamento sopra la vera bellezza. Cfr. Brunet, I, 986; Graesse, I, 446; S.T.C. Italian Books, p. 111. Adams, B-2174. EDIT16 6314.
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