Essai politique sur le commerce

LIBROEdizione originale. Esemplare in ottime condizioni (qualche pagina lievemente brunita per la qualità della carta), in barbe e con testimoni. Al piede del frontespizio una mano antica verga, in piccolo, il numero «179.».«A major work and a best-seller in the European economic Enlightenment, one of the earliest prospects of national economic competition to appear in France» («Books that made Europe», p. 124). -- Beccaria, Galiani, Adam Smith, Voltaire, Hume, Montesquieu: tutti lessero l’«Essai» di Melon e ne rimasero influenzati, a testimonianza dell’enorme impatto che l’opera ebbe sul pensiero economico del XVIII secolo. Pubblicato anonimo a Bordeaux o Rouen, il saggio ebbe una fortuna vastissima: venne ristampato nel 1734 e nel 1735, due edizioni videro la luce ad Amsterdam nel 1736, ampliate di sette capitoli, e in questa versione rivisitata fu nuovamente pubblicato nel 1742, 1754 e 1761. Numerosissime furono anche le traduzioni: in inglese (1738, 1739), in tedesco (1740), in spagnolo (1743), in svedese (1751), in italiano (1754, 1778, 1795), in danese e in russo (1759, 1768). -- Della prima edizione furono tirate due differenti emissioni, recanti lo stesso numero di pagine e l’identico errore di paginazione «231» in luogo di «131»; fu modificato solo il bifoglio di apertura, esterno al primo fascicolo: l’emissione qui presentata reca al frontespizio il titolo «Essai politique sur le commerce», mentre in quella censita da «Books that made Europe» si legge il più lungo «Essai politique sur le commerce, où l’on ébauche les principales matières qui en font l’objet [.] le Change & le Crédit Public»; sempre al frontespizio il fregio muta di forma; e ancora, alla carta 2* nella nostra emissione si legge la «Table des chapitres» seguita dall’«Errata», mentre nell’altra l’«Extrait d’une lettre de Paris au Libraire, le 15 Mars 1734». Sembra dunque da correggere, almeno parzialmente, «Books that made Europe» che parla di «two additional editions [.] alongside the first»: una seconda edizione datata 1734 è in effetti censita nei cataloghi online, ben individuabile dal diverso numero di pagine, 276 (si veda in particolare l’esemplare conservato alla BnF). Bibl.: Books that Made Europe, p. 124; Biblioteca Einaudi, n. 3820.