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Libri antichi e moderni

Gombrowicz Witold

Dziennik 1961-1960,

Ikar,, 1970

50,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)
Chiusi per ferie fino al 06 Gennaio 2025.

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1970
Luogo di stampa
S. luogo,
Autore
Gombrowicz Witold
Editori
Ikar,
Soggetto
POLONIA LETTERATURA NOVECENTO PRIME EDIZIONI RARITà, BIBLIOGRAFICHE GOMBROWICZ AVANGUARDIA POLSKA
Lingue
Italiano

Descrizione

20,5×14,3 cm; (2), 102 pp. Sopracoperta editoriale. Prima edizione, in buone-ottime condizioni di conservazione, stampata in Polonia clandestinamente, edita durante il periodo della messa all’indice delle opere del celebre scrittore, filosofo e commediografo polacco Witold Marian Gombrowicz (Maloszyce, 4 agosto 1904 – Vence, 24 luglio 1969) che insieme a Bruno Schulz ed a Stanislaw Ignacy Witkiewicz detto Witkacy, costituisce la triade dei più importanti romanzieri polacchi del novecento. L’opera contiene una raccolta di pensieri, memorie, riflessioni filosofiche sul senso dell’arte, della vita, sulla condizione della Polonia ecc. ecc., chiosati, in forma di diario, da Gombrowicz tra il 1961 ed il 1963. L’immaturità è la lente attraverso la quale Gombrowicz, che sembra in qualche modo rileggere la poetica del fanciullino di Pascoli, vede la realtà rileggendola, trasformandola e più di tutto vivendola in ogni suo attimo. I personaggi di Gombrowicz sono imprevedibili come lo è anche il loro linguaggio, fatto di doppi sensi, fraintendimenti e giochi di parole. Il mondo quotidiano è visto da Gombrowicz come grottesco. I suoi personaggi, continuamente in movimento, sono alla ricerca continua della libertà ed in questa libertà distruggono e ricostruiscono in continuazione la realtà che li circonda. Anche gli stessi giochi di parole di Gombrowicz non sono altro che un inno alla libertà. Gombrowicz stesso visse una vita rocambolesca. Partito nel 1939 per un viaggio in Argentino come giornalista (viaggio gratuito sponsorizzato da un armatore polacco per pubblicizzare le sue ultime novità navali) viene sorpreso dopo pochi giorni, dall’invasione nazista della sua patria. Gombrowicz decide di rimanere in Argentina (dove vivrà per ventiquattro anni) cercando di sopravvivere inventandosi i lavori più assurdi come ad esempio quello di invitato a matrimoni e funerali che mirabilmente descriverà nelle sue memorie. Qui apprende anche della morte dell’amico Schulz ucciso, per strada, da un soldato tedesco senza alcuna ragione precisa. Subito dopo la fine della guerra pubblica la sua prima opera in lingua spagnola “El casamento” che riceve grande apprezzamento. Velocemente la sua fama aumenta fino a quando l’università di Tucuman gli offre un posto da professore. Nel frattempo le sue opere, nella Polonia del dopoguerra sono bandite e distrutte (da qui la loro rarità). Le sue opere continuano però ad essere pubblicate anche in polacco grazie alla rivista Kultura e e alla sua casa editrice, l’Instytut Literacki (con sede a Maisons-Laffitte). Nel 1963, per la prima volta dal 1939 fa ritorno in Europa, a Berlino, invitato dalla fondazione Ford. Nel 1964 si trasferisce in Europa, prima a Parigi e poi a Vence dove morirà. Edizione rara. Rare.
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