Dettagli
Anno di pubblicazione
1600
Luogo di stampa
In Genova,
Editori
Appresso Giuseppe Pavoni,
Soggetto
STORIOGRAFIA FILOSOFIA POLITICA ALBISOLA SUPERIORE SAVONA
Descrizione
In 4° (19,8x14 cm); (2 b.), (12), 692, (24), (4 b. ) pp. Legatura coeva in piena pergamena con titolo manoscritto al dorso, qualche traccia di sporco. Un tarletto nel margine interno alto bianco da pagina 369 a 404 che diviene poi un piccolissimo forellino fino a pagina 412, ininfluente. Una piccola macchia antica d'inchiostro nel margine basso bianco delle ultime 20 carte, anche questa ininfluente. Un leggerissimo alone al margine esterno bianco delle prime 50 carte, una decina di carte uniformemente brunite e nel complesso esemplare in discrete-buone condizioni di conservazione. Antiche note di possesso privato alla prima carta bianca Di Giovan Battista Forzano, 1615, G. B. Spotorno (Genova), 1820 F.10, Barbieri Domenico 1830 e all'ultima carta bianca Liber R. P. Bartholomei Berensoni Petri Antonij. Di particolare importanza l'ex-libris autografo che identifica il volume come appartenuto al celebre storico e letterato ligure, Giovanni Battista Spotorno (Albisola Superiore, 24 ottobre 1788 Genova, 22 febbraio 1844) che fu docente di retorica a Bologna, Livorno e Genova, dove insegnò, anche, eloquenza latina all'Università. Spotorno fu anche maestro di Francesco Domenico Guerrazzi. Bella marca xilografica tipografica al frontespizio con roccia tagliata in due dalla quale spunta un tronco con un ramo frondoso. In alto al centro stella a sei punte il motto: "Hinc quoque hoc auspice gemmae". Seconda edizione, assai rara, dopo la prima dell'anno precedente, di questa celebre opera postuma del grande politico, storico e diplomatico veneziano Paolo Paruta (Venezia, 14 maggio 1540 - Venezia, 6 dicembre 1598). L'opera come scrive Carlo Morandi nella dedicata a Paruta nell'Enciclopedia Italiana Treccani (1935): "Nei Discorsi politici, in cui analizza le cause della grandezza e decadenza dei Romani (libro I) ed esamina il carattere dei varî governi europei e in particolare quello di Venezia (libro II), si avverte l'influenza immediata dei Discorsi del Machiavelli
". Paruta "Nato a Venezia da una famiglia di antica origine lucchese (i Paruta), dopo aver studiato a Padova, ha avuto numerosi ruoli politici all'interno della Repubblica di Venezia tra cui quello di segretario ad uno dei delegati veneziani al Consiglio dei Dieci. Nel 1562 accompagnò l'ambasciatore Michele Suriano alla corte dell'imperatore Massimiliano II agendo come storiografo ufficiale della Repubblica, durante questa sua funzione scrisse l'orazione funebre per i morti nella battaglia navale di Lepanto. Dopo il cambio di governo fu eletto Savio della Terraferma (responsabile dell'amministrazione dei possedimenti continentali della Repubblica) e quindi senatore. Nel 1579 fu nominato storico ufficiale della Repubblica in successione a Luigi Contarini. Continuò la narrazione da dove il Cardinale Bembo la aveva lasciato nel 1513, completandola fino al 1551. Fu eletto provveditore della Camera nel 1580, commissario del Cadore nel 1589, Savio del gran consiglio nel 1590, governatore di Brescia dal 1590 al 1592, ambasciatore presso il Papa a Roma dal 1592 al 1595, quindi provveditore (procuratore) di San Marco nel 1596 a pari dignità del Doge e provveditore delle Fortezze nel 1597. L'anno successivo morì.". Scrive il Lozzi riguardo al lavoro di Paruta: "Non ha pari il Paruta, a giudizio del Foscarini, nelle storie antiche italiane, singolarmente per gli ammaestramenti civili instillati con mirabile accortezza nell'intero corpo della narrazione e provenienti da ricco fondo di dottrina in quella parte che riguarda i costumi degli uomini e dei governi". La seconda edizione rara. Rif. Bibl.: IT\ICCU\TO0E\014544.