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Libri antichi e moderni

Romei, Annibale

Discorsi del Conte Anibal Romei, Gentil'huomo ferrarese, di nuovo ristampati, ampliati, et con diligenza corretti. Divisi in sette giornate.

Per Gerolamo Discepoli, 1586

400,00 €

Bosio Giovanni Studio Bibliografico

(Magliano Alpi, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1586
Luogo di stampa
Verona
Autore
Romei, Annibale
Editori
Per Gerolamo Discepoli
Soggetto
duello cinquecentine
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In 8° (cm 14,8 x 20,5), cartonatura settecentesca con titolo calligrafato al dorso, pp (12), 216, (2) manoscritte. Giglio al frontespizio. Esemplare in discrete condizioni: il frontespizio e le tre carte successive presentano mancanza all'angolo esterno superiore destro, con perdita di testo. Il frontespizio è stato reintegrato con strisciolina di carta, su cui è stato manoscritto parte del titolo, che risultava mancante, da antica mano. Annotazioni e sottolineature nel testo, anche in matita rossa, 'manine'; tarlo più evidente alle pp 51-67, nel margine superiore esterno destro, senza perdita di testo, bruniture più marcate ad alcune carte. Antiche annotazioni marginali, soprattutto ai capitoli riguardanti il duello e 'Del modo di far pace, ed accomodar le querele', della stessa mano che, sulle ultime due pagine bianche del volume, traccia con toni veementi e appassionati un'apologia del duello, facendone risalire le origini a Grozio, consustanziandola di riferimenti giuridici relativi alla normativa vigente all'epoca in materia di sanzioni per i duellanti; il duello, vi si afferma, è indispensabile complemento alle faccende d'onore; non necessita di essere cruento: il principio è 'esporre a pericolo' l'avversario, nostro offensore, il che è fruttuoso ai fini della 'correzione del reo'. L'ignoto estensore si dichiara allarmato dai tempi 'giacobini' in cui vive, in cui 'a poco a poco si cerca di far dileguare l'idea di onore, prendendosi già da molti per un ente immaginario': tali sono i deleteri frutti di un 'secolo svegliato'. Tale manoscritto, databile verosimilmente a fine XVIII secolo, arricchisce questo esemplare di rara opera , del conte, valente letterato e abile scacchista ferrarese Romei (1592-1616), giocatore al servizio del duca d'Urbino, cortigiano estense, autore di trattati sul gioco degli scacchi. Sull'onda del 'Cortegiano' del Castiglione, l'A. si compiace di discettare su argomenti usi ad alleviar il tedio delle corti: Bellezza, Amore, vera Nobiltà, primato delle Armi ovvero delle Lettere, e poi'Honore', duello, cessazione delle contese, la trilogia prediletta dal remoto possessore che a questi capitoli ne chiosa le pagine con maggiore frequenza. Sette esemplari censiti in SBN.