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Libri antichi e moderni

PREGLIASCO, Giacomo

Descrizione della carrozza di gala nello stile egiziaco 

Torino, dalla Tipografia di Giuseppe Favale, 1820,, 1820

2000,00 €

Pregliasco Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1820
Luogo di stampa
Torino
Autore
PREGLIASCO, Giacomo
Editori
Torino, dalla Tipografia di Giuseppe Favale, 1820,
Soggetto
Libri Antichi
Stato di conservazione
Buono
Lingue
Italiano
Legatura
Rilegato
Condizioni
Usato

Descrizione

>Album in-folio oblungo, pp 14, in antiporta la grande tavola raffigurante la carrozza, brossura editoriale  con indice degli argomenti. Opera non comune che contiene interessanti notizie intorno ai carri degli antichi ed ai loro utilizzi;  segue la descrizione  della carrozza di gala, costruita nel 1817 dalla fabbrica Dal Monte di Torino su disegni del Pregliasco e per ordine del duca di Genova Carlo Felice, per la sua consorte Maria Cristina di Borbone. Tra le sontuose decorazioni, "in stile egiziaco", meritano menzione la corona reale sugli sportelli, le cornici di bronzo intorno all'imperiale ornate da idre, la rivestitura interna in velluto cremisi con stelle di metallo dorato, il tempio di Iside ed Osiride raffigurati in bronzo cesellato e dorato rispettivamente sullo sportello sinistro e destro. La carrozza fece la sua prima comparsa pubblica in occasione del Carnevale del 1819. Fu utilizzata per molti anni per occasioni di gala e adibita al trasporto di sei Auguste regine, come Anna d'Orleans consorte di Amedeo II e la venerabile Maria Clotilde di Francia, sposa del Re Carlo Emanuele IV;  in seguito fu adoperata come carro funebre e come tale utilizzata nel 1849 per il trasporto della salma di Carlo Alberto da Genova a Torino, fino al trasporto funebre di Umberto I nel 1900.
Giacomo Pregliasco (Torino 1755-1828) fu architetto teatrale, decoratore, inventore di costumi e di «macchine». Esordisce con la qualifica di «Regio disegnatore di carrozze e vetture». Con  i francesi acquisisce il titolo di «Dessinateur National», incaricandosi di allestire le principali feste repubblicane e di disegnare i costumi per i teatri torinesi. Dal 1806 al 1816 disegna abiti, macchinari e apparati festivi per la Scala di Milano. Con il consolidamento del Governo asburgico si reca a Napoli per far poi ritorno a Torino, con la qualifica di architetto teatrale.
Ottimo esemplare, ampi margini.