In-4° antico (184x141mm), pp. (16), 568, legatura coeva in piena pelle maculata con incroci di filetti a secco ai piatti e dorso a 4 nervi con titolo in oro su tassello posteriore in marocchino rosso, fregi e filetti dorati entro scomparti. Tagli rossi a spruzzo, testatine e iniziali ornate su legno. Sonetto prefatorio indirizzato all'autore da Antonio Venzato e due epigrammi latini, rispettivamente di Attilio Parisi e di Francesco Rodiseo. Elenco degli autori citati ed elenco delle descrizioni. Bell'ex-libris al contropiatto dei Conti di Macclesfield. Al frontespizio, con titolo entro doppia filettatura a stampa, è apposto l'antico timbro a secco della medesima famiglia nobile, replicante fedelmente il blasone dell'ex-libris. Ottima copia con piccoli restauri alle cerniere e alle cuffie e bruniture e fioriture di lieve entità. Riedizione (l'originale è di Venezia, 1619), la prima impressa in Inghilterra, di una delle prime sistematiche trattazioni sugli inchiostri e sulla loro composizione, preparazione ed utilizzo. L'opera è divisa in sei 'Descriptiones': la prima tratta delle piriti e dei minerali analoghi, nonché di questioni come la generazione dei metalli, la natura del fuoco, etc; la seconda, degli inchiostri metallici e delle calciti; la terza è consacrata salientemente al vetriolo, 'Atramento Sutorio', e al suo impiego contro la peste ed altri morbi; la quarta ai vari tipi di inchiostro da scrittura e da tipografia; la quinta agli inchiostri di differenti colori, ed ai pigmenti come il cinabro, il piombo rosso, i lapislazzuli, etc. L'ultimo libro è dedicato nella sua interezza all'olio di vetriolo, cioè l'acido solforico, e ai suoi impieghi. L'opera si dirama anche attraverso dissertazioni secondarie ed estravanganti, a carattere chimico, mineralogico, medico e tecnico, sulla pietra filosofale, sul legno della città brasiliana di Tamasin, sulla spagirica, sull'alchimia, sulle scritture segrete, sul come cancellare le scritture, sull'inchiostro simpatico, sull'inchiostro per tatuaggi, etc. 'It is difficult to decide whether to classify the work on inks by Pietro Maria Canepario, a physician and philosopher of Crema who practiced medicine at Venice, under mineralogy, alchemy, technology, or natural magic', scrive il Thorndike a conferma della natura ibrida del trattato, al confine tra molteplici discipline scientifiche ed occulte. I principali trattatisti successivi in materia (Borel, Manget, Fabricius, etc) ripresero come loro fonte principale proprio il volume del Canepari. La presente è la sua sola scrittura conosciuta, e molto scarse sono le cognizioni sulla sua biografia. Medico nativo di Cremona in data ignota del XVI secolo (forse il 1563, come vorrebbe la Cremona literata del'Arisius, II, p. 292), il Canepari esercitò la professione medica a Venezia. L'edizione è anche la più pregiata tra quante ne furono fatte e 'la seul qui soit recherchée' (Weiss in Michaud, Biogr. Universelle, VII, 13). Wing, C-425 A. Partington, II, pp. 94-95. Ferguson, Glasgow, I, 135. Ferguson, Secrets, Sl, 34. Ferguson, Bibliotheca Chemica, 138-139 (con altri riferimenti per bibliografie di data più alta). Caillet, 1991. Bonacini, 315. Duveen, p. 115. Thorndike, VII, pp. 250-252. Wellcome, II, p. 295. Edelstein, 176. Brunet, Table, 30177. Graesse, II, p. 34. Olschki, Choix, 6248: 'Ouvrage très intéressant'. Fuchs, Repertorium des Chemischen Litteratur, p. 118. Non in Rosenthal, De Guaita, Dorbon-Ainé. Sul Canepari, ABI, I 238, 327-328. Arisius, Cremona literata, cit. Jöcher, Allgemeines Gelehrten Lexicon, I, 1622.