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Libri antichi e moderni

Repaci Leonida

Compagni di strada

Canesi, 1960

700,00 €

Ex Libris s.r.l. Libreria Antiquaria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1960
Luogo di stampa
Roma
Autore
Repaci Leonida
Editori
Canesi

Descrizione

8vo (cm. 25), 622 pp. con num.me ill.ni in nero su tavv. f.t. Ritratti originali di Leonida Repaci, Filippo De Pisis, Lucian Freud, Manara Valgimigli, Benedetto Croce, Edoardo Sanguineti (2), Giorgio Morandi, Vittorio De Sica (2), Andrea Camilleri, Giorgio De Chirico, Dante Isella, Alcide De Gasperi, Federico Fellini, Giuseppe Berto, Umberto Eco, Ugo Ojetti (eseguiti da L. Civerchia). Tela editoriale entro cofanetto fig. (illustrato a colori da C. Zavattini) con marginali abrasioni. Ds. leggermente allentato, ma buon esemplare. La moltitudine dei ritratti suscita la gradevole impressione di una lettura più completa e coinvolgente, accompagnata dalla viva immagine di tanti ‘Compagni di strada’. Il volume proviene dalla biblioteca del pittore romano Luigi Civerchia. I ritratti qui presenti mostrano l’idea di concepire il libro come un intelligente ed espressivo contenitore di memorie, le proprie innanzitutto, ma anche quelle dei diversi personaggi che egli ritrae, come intrecciandone i destini tra le pagine di uno stesso testo. Vale la pena notare che il nostro pittore ha scelto solo i libri come gallerie per i ritratti. Chi ha visitato qualche sua mostra, tra le tante tenutesi in Italia e all’estero, avrà infatti osservato che nei paesaggi o in altre composizioni le figure umane sono per lo più assenti, o comunque, hanno un ruolo del tutto secondario. E’ quindi una vera scoperta il Civerchia ritrattista, e lo è ancor più considerando la particolarità di esprimersi su di un mezzo singolare come sono le pagine di un libro. Luigi Civerchia è nato a Roma, nel popolare quartiere di Trastevere, nel 1928. Dopo una prima esperienza presso la bottega di uno scultore, continua il suo percorso nell’Atelier di Vittorio Grassi, momento fondante della sua formazione umana ed artistica. Si avvicina poi alla Scuola Romana seguendo con entusiasmo gli insegnamenti dei suoi Maestri ideali: Mafai, Pirandello e Quaglia.