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Libri antichi e moderni

Bruno, Antonio

Come amò e non fu riamato Giacomo Leopardi. Studio letto all’Università di Roma il 7 maggio 1912

Tip. Sociale Polizzi & Valentini,, 1913

500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1913
Luogo di stampa
Roma,
Autore
Bruno, Antonio
Pagine
pp. 39.
Editori
Tip. Sociale Polizzi & Valentini,
Formato
in 8°,
Edizione
Edizione originale
Soggetto
Futurismo Poesia Italiana del '900
Descrizione
punto metallico, copertina in brossura verde stampata in nero al solo piatto anteriore,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale Esemplare proveniente dalla collezione futurista di Giampiero Mughini, pregiato dalla dedica autografa dell’autore «al poeta Renato Simoni»; in ottime condizioni (copertina un po’ brunita). Opera prima molto rara, precede di pochissimo l’esordio poetico «More di macchia», plaquette impressa a Roma non oltre il giugno dello stesso anno; annuncia infatti al contro-frontespizio le «More» come «di prossima pubblicazione». Umberto Cantone, in un intervento su «La Repubblica» dell’11 gennaio 2015, ha definito Antonio Bruno «il Leopardi di Sicilia»: «con il poeta di Recanati Bruno condivideva il rachitismo e l’irrefrenabile, doloroso desiderio di Assoluto». -- Che questo suo esordio leopardiano nulla abbia del banale scritto d’occasione, del resto, lo conferma la ristampa procurata dallo stesso Bruno nell’ambito dei «messaggi della Gnosi d’Albavilla», pubblicati nei tardi anni ’20: «Una conferenza [.] su un tema che avrebbe fatto da canovaccio e dannazione della vita di nostro fratello Bruno, l’amare senza essere riamato, la dissimmetria nel gioco dei sentimenti tra uomo e donna» (Mughini, La collezione, Torino 2009, p. 32). -- «Io sento con l’infallibilità dell’istinto che i miei antenati letterari si chiamano Giacomo Leopardi, Edgar Poe e Charles Baudelaire» (Antonio Bruno, 26 aprile 1924). Cammarota, Futurismo, 61.1