


Libri antichi e moderni
Carmelo Maria Cortese,EROS E PSYCHE,Milano 1991[poesia,Domenico Cara
16,90 €
Modo Infoshop
(Bologna, Italia)
Le corrette spese di spedizione vengono calcolate una volta inserito l’indirizzo di spedizione durante la creazione dell’ordine. A discrezione del Venditore sono disponibili una o più modalità di consegna: Standard, Express, Economy, Ritiro in negozio.
Condizioni di spedizione della Libreria:
Per prodotti con prezzo superiore a 300€ è possibile richiedere un piano rateale a Maremagnum. È possibile effettuare il pagamento con Carta del Docente, 18App, Pubblica Amministrazione.
I tempi di evasione sono stimati in base ai tempi di spedizione della libreria e di consegna da parte del vettore. In caso di fermo doganale, si potrebbero verificare dei ritardi nella consegna. Gli eventuali oneri doganali sono a carico del destinatario.
Clicca per maggiori informazioniMetodi di Pagamento
- PayPal
- Carta di Credito
- Bonifico Bancario
-
-
Scopri come utilizzare
il tuo bonus Carta del Docente -
Scopri come utilizzare
il tuo bonus 18App
Dettagli
Descrizione
Carmelo Maria Cortese
EROS E PSYCHE
Con un’introduzione di Domenico Cara
Laboratorio delle Arti, Milano, 1991, prima edizione
Cartoncino, 21x12 cm, pp. 7-48
Con illustrazioni in bianco e nero.
Peso: g. 85
Cod. 796
CONDIZIONI DEL LIBRO: fatta eccezione per qualche
impercettibile strappo sulla copertina,
il libro si presenta in ottime condizioni.
Grazie di avermi inviato “Eros e Psyche”. Ventilato, tenero, palpitante.
Pacato senso odoroso di amore vissuto, di esperienza viva, esistenziale,
che sa attingere anche, da alcune parti di quotidianità,
una forza sordina e incisiva, una forza di contatti tra amato e amata,
che a volte intenerisce nella sua calda e autentica realitas,
ed altre trasporta nel puro sogno che non è chimerico, ma che
può farsi possibile divenire in un’atmosfera di trascendente spiritualità.
Inoltre, sei così nuovo. Non so come tu faccia a dire cose così belle dell’amore!
Viene a mente, a tratti, il “Cantico dei Cantici” in tutt’altra chiave, certo,
più inquieta, più esistenzializzata, più combattuta e tormentata.
Ma c’è la grande linea classica del fuoco d’amore che linguaggio e poi sale
e poi avvampa fino a farsi (o a desiderare di farsi) rogo che distrugga a
poco a poco l’insostanziale fino a lambire, ad appiccicarsi a Dio:
coinvolgendolo. E’ tutto un salire di ritmi, di un cuore “accenso” che vuol
quasi scordarsi di essere umano. Drammaticamente se ne ricorda e lotta
senza tregua verso una catarsi intravista e mai raggiunta. Il motivo vero
del poema, per me, consiste proprio in questa tormentosa scalata al puro,
a quel certo non so che, direbbe Giovanni della Croce, “che può essere
raggiunto”: che prende le mosse dal contingente, dall’umano godibile
per eternizzarlo, assolutizzarlo, mentre si avverte il dolore, la stanchezza
del volo, che fraternizza così bene con il creato, in attesa anch’esso di essere
redento. (Renzo Barsacchi).