Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Alexander S.C. Rower

CALDER. Scultore dell'aria ( catalogo esposizione Roma 23 ottobre 2009 14 febbraio 2010 )

Motta Federico Editore, 2009

50,00 €

De Bei Libraio

(Preganziol, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2009
ISBN
9788871795980
Luogo di stampa
Milano
Volumi
1
Editori
Motta Federico Editore
Curatore
Alexander S.C. Rower
Edizione
Edition originale
Descrizione
Très bon
Descrizione
Couverture rigide
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Molto buono
Lingue
Italiano
Prima edizione

Descrizione

Calder Scultore dell'aria A cura di Alexander S.C. Rower Editore: Federico Motta Editore, Milano (2009) ISBN 10: 8871795989 ISBN 13: 9788871795980 usato Rilegato Quantità: 1 EUR 50,00 Descrizione: Federico Motta Editore, Milano, 2009. cart. edit. ill. colori. Condizione: molto buono. Federico Motta Editore, Milano, 2009. Autore/i: A cura di Alexander S.C. Rower. cart. edit. ill. colori. 120 ill. b/n e colori n.t. ISBN 8871795989 9781859959213 9788871795980 (Cataloghi di Mostra)Roma (Palazzo delle Esposizioni, 23 ottobre 2009 - 14 febbraio 2010).A 25 anni di distanza dall'ultima esposizione dedicata all'artista americano in Italia, un volume monografico sull'opera di Alexander Calder, uno dei più acclamati e influenti scultori del nostro tempo, la cui illustre carriera ha attraversato tutto il XX secolo.Calder utilizza il suo genio innovativo per cambiare e rivoluzionare profondamente il corso dell'arte moderna, anticipando la performance art di oltre quarant'anni e dando vita, con la prima scultura cinetica, a un genere completamente nuovo.Famoso per il suo nuovo metodo di scolpire: curvando e torcendo un filo di ferro "disegna" figure tridimensionali nello spazio, elementi sospesi, astratti che si muovono e si bilanciano nel cambiare l'armonia (i cosiddetti mobiles).Il primo mobile è realizzato nel 1931 dopo l'incontro con Mondrian: Calder estrae dal quadro le forme, le linee verticali e orizzontali del pittore e le scolpisce, costruendo un sistema di ingranaggi a motore e mettendo così in movimento, una volta per sempre, l'arte astratta. Il progetto espositivo ed editoriale non ha precedenti per forma e dimensioni: la Calder Foundation mette a disposizione infatti l'intera collezione, composta da più di mille opere, dai primi dipinti a olio ai gioielli sino alle sculture di grandi dimensioni, tra le quali sono state selezionate le opere più significative, le quali verranno integrate con altre provenienti dai più prestigiosi musei del mondo, quali il Guggenheim, il MoMA, il Whitney di New York e la National Gallery di Washington. Alexander Calder (Lawnton, Pennsylvania, 22 luglio 1898) nasce da una famiglia di artisti.Nel 1919 si laurea in ingegneria e dal 1923 al 1926 frequenta la Art Students League di New York.Nel 1925, come freelance per la National Police Gazette, passa due settimane in un circo facendo una serie di schizzi, e proprio in tale periodo prende consistenza il suo affascinato interesse per quel mondo. Sempre nel 1925 realizza la prima scultura, e l'anno successivo diverse figurette umane e animali in filo di ferro e legno.Nel 1926 tiene la prima mostra di dipinti all'Artist's Gallery di New York. Nello stesso anno va a Parigi, dove frequenta l' Académie de la Grande Chaumière, espone al Salon des Indépendants, e nel 1927 inizia gli spettacoli nel suo circo in miniatura.Nel 1928 tiene alla Weyhe Gallery di New York la prima mostra di animali in fil di ferro e caricature; nello stesso anno conosce Joan Mirò, e comincia un'amicizia che durerà tutta la vita. In seguito divide il suo tempo tra la Francia e gli Stati Uniti.Nel 1929 la Galerie Billiet organizza la prima personale a Parigi; e l'anno successivo visita l'atelier di Piet Mondrian, un incontro che lo segna profondamente. E' infatti proprio in questo periodo che esegue le prime sculture astratte e nel 1931-32 introduce nelle sue opere elementi mobili: tali sculture sono denominate mobiles; quelle fisse si denomineranno stabiles. Dagli anni quaranta tutti grandi musei newyorkesi gli dedicano delle personali (nel 1943 il Museum of Modern Art, nel 1964-65 il Solomon R.Guggenheim Museum, nel 1976 il Whitney Museum of American Art). Non mancano premi e riconoscimenti: nel 1952 alla Biennale di Venezia vince
Logo Maremagnum it