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Libri antichi e moderni

Govoni Corrado

Brindisi alla Notte, Poesie.

Bottega di Poesia,, 1924

110,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1924
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Govoni Corrado
Editori
Bottega di Poesia,
Soggetto
FERRARA TAMARA FUTURISMO CREPUSCOLARISMO
Lingue
Italiano

Descrizione

In 8°; 152, (8) pp. Brossura editoriale verde con titolo impresso in nero entro cornice verde. Magnifico esemplare in perfette condizioni di conservazione ed a fogli ancora chiusi. Tiratura limitata di 525 esemplari, il nostro porta il numero 375. Prima edizione di questa celebre raccolta di poesie del grande poeta ferrarese, Corrado Govoni (Tamara, 29 ottobre 1884 – Lido dei Pini, 20 ottobre 1965). Fra i poeti “crepuscolari” in gioventù, aderì in seguito al futurismo divenendone uno dei rappresentanti di punta pur continuando a mantenere nella sua produzione letteraria aspetti dannunziani, “immagini” liberty e crepuscolari affiancando toni tipici del modernismo futurista nelle descrizioni degli ambienti cittadini, l’idillio dei paesaggi campestri a lui cari per la sua sensibilità di uomo cresciuto in campagna. Scrive Riccardo D’Anna nel Dizionario Biografico degli Italiani (Volume 58, 2002) che Govoni è una “Figura a suo modo emblematica di scrittore poligrafo e prolifico, il G. attraversò con originalità il complesso universo che si andava muovendo intorno alla “nuova poesia”, sorta nella prima quindicina del secolo, attraversando Pascoli e D’Annunzio, ma soprattutto direttamente partecipando tanto al movimento futurista (collaborò ai Quaderni di poesia, diretti da F.T. Marinetti) quanto, facendo tesoro delle esperienze simboliste e tardo-simboliste in chiave impressionistica e crepuscolare, secondo il credo di una poesia il cui fine non è certo analizzare e descrivere ma puntare piuttosto verso l’ineffabile, evocare sensazioni. Il G. collaborò, inoltre, a La Voce e a Lacerba, ma pubblicò anche su diverse altre riviste, fra cui Riviera ligure di M. Novaro e, dal 1916, sulla rivista partenopea La Diana di G. Marone, che per prima ospitò e diffuse l’esperienza dei poeti ermetici. Già C. Bo individuava quale “punto determinante nella poesia govoniana” la sua stupefacente natura di scrittore: “una natura talmente ricca e sovrabbondante da impedire una classificazione esatta o – caso mai – portata piuttosto a sollecitare una continua collusione con le ragioni del tempo” (p. 314).”. Raro a reperirsi in queste ottime condizioni di conservazione e a fogli chiusi.