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Libri antichi e moderni

Chiavari, Gian Marco - Bonazzi, Emma.

Bricolage del masochista. (1)

Pulcinoelefante, 1995

290,00 €

Palatina Editrice Libreria

(Parma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1995
Luogo di stampa
Osnago (LC),
Autore
Chiavari, Gian Marco - Bonazzi, Emma.
Editori
Pulcinoelefante
Soggetto
letteratura, arte,

Descrizione

Cm. 13,5 x 17,5; pp. 4 con 1 bozzetto originale applicato protetto da velina; cucito con cordoncino rosso; acetato trasparente di protezione.<BR>Edizione Pulcinoelefante n. 1090 dell'agosto 1997. Stampato in 2 serie di 27 esemplari.<BR>CONDIZIONI OTTIME<BR>Il libriccino contiene un disegno originale di Emma Bonazzi, bozzetto di un progetto di confezione per i dolci Perugina.<BR>Il testo è di Gian Marco Chiavari, medico e psichiatra infantile per professione ma antiquario, gallerista e storico dell’arte per vocazione. In particolare, Chiavari fu procuratore di Erté in Italia e studioso dell'artista: con lui Erté (al secolo Romain de Tirtoff) stabilì il più importante fra i rapporti che il celebre pittore russo-francese ebbe in Italia. "Per l'artista, Chiavari aveva non solo il compito di garantire l'autenticità delle opere, ma di promuoverne l'immagine e l'opera in toto, tanto che si susseguirono diverse mostre e volumi curati da quest'ultimo: da 'Bronzi di Erté: dal disegno alla scultura' del 1983 all'autobiografia 'Cose che ricordo' edita nel 1987" (da ArsValue.com). Come poeta, fra il 1991 e il 1996 si unì più volte al gruppo di poesie internazionali "Anche per questo" fondato da Francesco Carrozzo. A Parma è ricordato anche per la gestione della Galleria Borgobello insieme a Giuseppe Iervolino.<BR>Emma Bonazzi (Bologna, 1881 – 1959) fu pittrice, disegnatrice, illustratrice e pubblicitaria. Diplomatasi in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1913, partecipa anche alle Biennali di Venezia e di Roma. Nel 1922 realizza il raffinato calendario per il Pastificio Barilla, dando spazio al suo immaginario artistico che guarda soprattutto a Klimt e alla Secessione viennese per realizzarsi in un elegante Déco. Nel dopoguerra si applica anche alle arti decorative e dal 1924 fino agli inizi degli anni '40 è consulente artistica della Perugina, per la quale realizza manifesti, confezioni di lusso - in legno, seta, cartone - e oggetti regalo di grande raffinatezza e cura gli allestimenti dei negozi. Progressivamente dimenticata, nel secondo dopoguerra rimane nella sua Bologna, ormai in disparte. In suo soccorso "Il Giornale dell'Emilia" aprì una sottoscrizione, dal titolo: "Una pittrice in miseria". Una prima mostra retrospettiva le è stata dedicata a Bologna nel 1976.
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