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Libri antichi e moderni

Tasso Torquato.

APOLOGIA DEL SIG. TORQUATO TASSO IN DIFESA DELLA SUA GIERUSALEMME LIBERATA. Con alcune altre Opere, parte in accusa, parte in difesa dell'Orlando furioso dell'Ariosto, della Gierusalemme istessa, e dell'Amadigi del Tasso Padre. I titoli tutti si leggono nella seguente facciata.

Appresso Giulio Cesare Cagnacini, et Fratelli, 1585

800,00 €

Pera Studio Bibliografico

(Lucca, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1585
Luogo di stampa
In Ferrara
Autore
Tasso Torquato.
Editori
Appresso Giulio Cesare Cagnacini, et Fratelli
Soggetto
TESTI ANTICHI E RARI, TESTI ANTICHI. XV° - XVIII° secolo, EDITORIA
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Accettabile
Legatura
Rilegato
Copia autografata
No
Condizioni
Usato

Descrizione

Prima edizione. Opera divisa in due parti, dedicata a Ferrante Gonzaga. Cm.15,2x9,4. Pg.(16), (112), (228), tutte non numerate. Legatura coeva in piena pergamena molle con titoli manoscritti al dorso. Minima mancanza al capitello superiore. Restauro cartaceo al margine esterno della seconda carta. Tagli spruzzati. L'Opera si apre con la dedicatoria dell'Autore a Ferrante Gonzaga, e due ulteriori dedicatorie "Al Lettore" di Giovan Battista Licini e "Ai Lettori" dello Stampatore, cui seguono due sonetti in lode del Tasso di Angello Grillo. Inizia quindi il testo vero e proprio, con la prima parte che comprende "Degli Accademici della Crusca. Difesa dell'Orlando Furioso dell'Ariosto, contra 'l Dialogo dell'Epica poesia di Cammillo Pellegrino", Stacciata prima, dedicata a Orazio Rucellai da Bastiano De Rossi. Quindi la seconda parte, con frontespizio autonomo, che comprende: "Apologia del Sig. Torquato Tasso"; "Lettera diverse scritte dal Sig. Torquato Tasso et da altri in materia della Gierusalemme Liberata. Con una del Tasso medesimo, in lode dell'Ariosto", dedicata a Mauritio Cataneo; "Parere del Signor Francesco Patrici in difesa dell'Ariosto"; "Difese dell'Orlando Furioso dell'Ariosto fatte dal Signor Horatio Ariosto". Su ambedue i frontespizi marca tipografica raffigurante una salamandra tra le fiamme e il motto "Illaesa estinguo". "Nel 1584 il letterato Camillo Pellegrino scrisse un dialogo (Il Carrafa overo dell’epica poesia) in cui tesseva lodi altissime della Gerusalemme liberata del Tasso, poema che veniva anteposto all’Orlando furioso dell’Ariosto. In contrasto con le opinioni del Pellegrino i soci della Crusca fiorentina, cioè Lionardo Salviati e altri, presero le difese dell’Ariosto, dichiarando di anteporre all’Amadigi di Bernardo Tasso e alla Liberata del figlio Torquato non solo il Furioso, ma anche il Morgante di Pulci, l’Innamorato del Boiardo e l’Avarchide di Alamanni. Torquato, che era allora rinchiuso nella prigione di Sant’Anna, decise di rispondere, componendo in pochi giorni, tra il marzo e l’aprile del 1585, l’Apologia in difesa della Gerusalemme liberata. Ebbe origine in questo modo la polemica tra ariostisti e tassiani, che fu una delle più fitte e convulse dell’intero Cinquecento" (dal Dizionario Zanichelli on line). L'Opera fu pubblicata di nuovo nello stesso anno dall'Osanna a Mantova. > Graesse, VI / II, 39. Codice libreria 116200.