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Libri antichi e moderni

BAGNESI, Clemente

 Codice di leggi e costituzioni per gli stati di Sua Altezza Serenissima. 

Modena, Società Tipografica, 1771, , 1771

2600,00 €

Pregliasco Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1771
Luogo di stampa
Modena
Autore
BAGNESI, Clemente
Editori
Modena, Società Tipografica, 1771, 
Stato di conservazione
Buono
Lingue
Italiano
Legatura
Rilegato
Condizioni
Usato

Descrizione

>Due volumi in-4 (238 x 1757mm), pp. XII, (2), 472; VII, (1), 467, (1), stemma inciso del Ducato di Modena ai frontespizi e iniziali xilografiche. Bella legatura bazzana coeva, i piatti decorati da elegante bordura con grappoli d'uva e pampini, al centro una gru entro ghirlanda ovale con una zampa alzata e l'altra che afferra un sasso, detto nel blasonario araldico vigilanza; dorso a nervi decorato in oro con titolo su tassello scuro, belle sguardie decorate, tagli rossi. Lievemente abrasa la pelle agli angoli dei piatti. Alcuni antichi segni ad inchiostro al margine destro del frontespizio del primo volume, fogli di guardia. Nel complesso ottimo esemplare, impresso su bella carta forte.
Non comune e monumentale testo legislativo, contenente norme statutarie, ordini, provvisioni e decreti del ducato di Modena, noto come "Codice Estense" e promulgato dal Duca Francesco III. Si tratta uno dei testi normativi più completi tra quelli realizzati nell'Europa del Settecento, ispirato dall'analisi che Ludovico Antonio Muratori aveva svolto nei suoi “Difetti della giurisprudenza” poco più di vent'anni prima. La compilazione fu frutto di un certosino lavoro di assemblamento che il Marchese Clemente Bagnesi, primo ministro del Duca Francesco III, fece sulle gride ducali del 1755 e le Costituzioni piemontesi del 1723-1729. L'opera si compone di cinque libri e tratta in maniera approfondita di diritto privato, ordinamento giudiziario, materie feudali e fiscali e procedura penale. Dei primi tre Bartolomeo Valdrighi, il giurista più importante di quegli anni, risulta essere stato il principale estensore. La parte penalistica del quarto e quinto libro si deve al mirandolese Giuseppe Maria Gallafasi. Il Codice rappresenta la ricchezza della Modena dell'età dei Lumi.
Assai curioso lo stemma ai piatti: in araldica la gru simboleggia la vigilanza ed è sempre rappresentata ritta sulla zampa sinistra, mentre con la destra tiene un sasso il cui rumore la sveglierebbe nel caso si addormentasse e lo lasciasse cadere. In questo caso il sasso viene tenuto con la zampa abbassata.