Aminta. Favola boscareccia

In-24° (133x78mm), pp. (4), V, (2), 160, (2), legatura coeva p. pergamena rigida con unghie e con dorso adorno di tassello in pelle con titolo e fregi in oro. Antiporta incisa su rame da N. de Launay da invenzione di C. P. Marillon con ritratto del Tasso entro ovale contornato da drappi, stendardi, trombe, armi, ecc. Bel frontespizio calcografico con putti sorreggenti al guinzaglio dei cani e impugnanti frecce e trombe. Testatine incise all'arabesco. Ex-libris ottocentesco di tale Domenico Garneri di Cavallermaggiore ed altro ex-libris novecentesco illustrato con testa medusea. Timbro di libreria antiquaria al contropiatto. Bruniture e fioriture lievi, ma ottimo esemplare. Bella edizione in ridotto formato senza dati di tipografo (ma impressa dal Cazin) del capolavoro della poesia pastorale italiana. Il testo dell'Aminta' è alle pp. 1-80; le pp. 81-88 contengono il poemetto tassiano 'Amore fuggitivo'; le pp. 89 e sgg. contengono il poemetto erotico di Francesco Algarotti 'Il Congresso di Citera', l'epistola di 'Leonzio ad Erotico suo figliuolo' dell'Algarotti stesso, il 'Giudicio di Amore sopra il Congresso di Citera', la 'Lettera di Milady Gravely allo storico del Congresso di Citera' e le lettere indirizzate allo stesso Algarotti in merito all'opera da Madame de Jasy e da tal Madonna Beatrice. 'L'Aminta ci sembra l'espressione di un momento unico di felicità nella vita del poeta della Gerusalemme, che ha scritto cose più profonde, ma nessun'opera così equilibrata, così libera da ogni traccia di sforzo come questo dramma pastorale, destinato, dopo il primo grande successo di Corte, a una straordinaria fortuna italiana ed europea e a promuovere una grande fioritura di simili drammi: tutti privi, per altro, non esclusa la più complessa tragicommedia del Pastor Fido del Guarini, del sottile incanto della favola tassesca' (Mario Fubini).