Tommaso Sgricci (Castiglion Fiorentino 1789 - Arezzo 1836)_

Poeta e attore, uno degli ultimi esponenti della poesia estemporanea toscana di tradizione 'bernescante', fu un rinomato improvvisatore. Si specializzò nell'improvvisare tragedie su temi dati dal pubblico, con tecnica che resta singolarissima. Suscitò entusiasmi in Italia, Francia e Inghilterra; né incrinarono la sua fama i duri giudizi di P. Giordani (1816) e di altri critici. Sgricci reputava suo capolavoro la tragedia Idomeneo. Carteggio costituito da 18 lettere autografe (in gran parte firmate), risalenti alla terza e quarta decade del XIX sec. quasi tutte indirizzate a "Mademoiselle Godfroid" (alcune sono dirette al pittore neoclassico François Gérard, 1770-1837). Le missive, per un totale di 24 pp. in francese e italiano, prevalentemente in-8, costituiscono un interessante corpus denso di notizie sulla vita e l'opera del poeta. Si complimenta con il famoso pittore e amico: "Il suo bel quadro forma l'amirazione dei nostri artisti, e nessuno è mai arivato a fare una persona pensante e parlante come lei.". Si informa se sono arrivati a destinazione alcuni libri: "J'gnore si vous avez vu Velluti et s'il vous a apporté la seconde édition du Charle, et de l'Hector.". Scrive relativamente all'organizzazione di una serata di poesia estemporanea a Parigi: "Abbiamo ottenuto la gran sala del Conservatorio invece del sospirato Louvois. Ma è d'uopo sperimentare le nostre forze nell'ultima lotta innanzi di darsi per vinti.". c.186