Dettagli
Autore
SCALINGER Giulio Massimo –
Soggetto
Scalinger-Autografi-Biblioteca Lucchesi Palli-Fortunio
Descrizione
frammento di pagina (mm 138×220) di “liber amicorum” manoscritto a inchiostro nero, cinque righi di testo oltre il titolo e la firma. Non datato, ma fine ‘800. Il direttore del «Fortunio» promuove il suo giornale con un’antesignana forma di marketing pubblicitario.<BR>«4a pagina. Per viver felici, bisogna abbonarsi al Fortunio (L. 6 annue. Napoli Egiziaca a Pizzoflacone 24). Non trovate niente di meglio nelle altre quarte pagine, giurateci!…»<BR>«Tra i vari fogli apparsi nell’ultimo scorcio dell’Ottocento, quello che ebbe vita più lunga fu il “Fortunio” (sottotitolato “Cronaca illustrata della domenica”), fondato dal letterato e giornalista Giulio Massimo Scalinger, il quale si formò con Federigo Verdinois presso il “Corriere del Mattino”. Modernamente concepito e architettato, il periodico riscosse un grande successo in tutta Italia dove «i giornali letterari vantano solo una statistica di iettatura!». Diverse furono le strategie usate per attrarre i lettori: corrispondenze dalle principali città italiane ed europee come Parigi, Londra, Berlino, Vienna; gli articoli culturali ebbero un taglio giornalistico in modo da rendere meno noiosa la ricezione da parte del pubblico; grande attenzione fu data alla veste tipografica attraverso l’uso del formato “in folio”; e una ricca illustrazione spesso realizzata dai principali pittori dell’epoca come Eduardo Dalbono e Domenico Morelli. Il giornale si pose l’obiettivo di diffondere al Nord la cultura meridionale in modo da mutare una situazione, creatasi in seguito all’Unità, che vedeva la presenza di una forte e moderna editoria settentrionale. Questo spiega la presenza di molti collaboratori provenienti dalle varie province del Mezzogiorno i quali, attraverso un’opera di rivisitazione e rivalutazione, vollero dare il giusto rilievo alla propria cultura. […] Forte della popolarità raggiunta, il periodico affiancò alla sua regolare attività quella di editore di libri, infatti attraverso la rubrica «Schegge» veniva annunciata l’uscita di una serie di opere che andavano a costituire la cosiddetta Collezione Fortunio». [cfr. Alessia Romana Zorzenon, Roberto Bracco giornalista]. Negli ultimi anni di vita la rivista iniziò a concedere ampi spazi alla canzone napoletana anche attraverso inserti musicali, dedicando alcuni numeri alla Piedigrotta. Nel 1897 uscì un numero monografico “Fortunio-Piedigrotta”. Nel 1899, anno in cui fu costretta a chiudere per motivi economici» [Cfr. Enrico Careri e Giorgio Ruberti, Studiare la Canzone napoletana, Lucca, Lim, 2015]. Giulio Massimo Scalinger [Napoli 30 ottobre 1857 – Napoli 26 agosto 1907]. Figlio del pittore Nicola Scalinger, studiò all’Università di Napoli, dove fu allievo del filosofo e professore di estetica Antonio Tari ma si laureò in giurisprudenza.Critico teatrale e musicale, collaborò con vari giornali e riviste. Nel 1893 pubblicò due commedie e due anni dopo un suo dramma lirico, Fortunio, con musica di Niccolò van Westerhout, venne rappresentato al Lirico di Milano. Nel 1888 fondò a Napoli il «Fortunio», settimanale illustrato della domenica, che riscosse notevoli apprezzamenti e poté contare su contributi di parecchi letterati di successo. Oltre alla direzione della rivista, per circa dieci anni, e alle collaborazioni giornalistiche, pubblicò alcuni studi di estetica e articoli di critica teatrale e musicale. Entrò nelle biblioteche governative nel 1898, come sottobibliotecario destinato alla Biblioteca Lucchesi Palli di Napoli.Resse la direzione della Biblioteca Lucchesi Palli ad interim dal trasferimento di Achille Torelli (ottobre 1900) alla nomina di Salvatore Di Giacomo (1º settembre 1902), venendo quindi trasferito dal 1º giugno 1903 alla Biblioteca nazionale di Napoli, dove si concluse la sua breve carriera. Negli ultimi anni aveva lavorato anche all’archivio del Banco di Napoli.