Dettagli
Autore
BROCCARDI Eugenio –
Soggetto
Eugenio Broccardo-Autografi-Nicolò Castellino
Descrizione
Dattiloscritto a inchiostro nero. Firma a inchiostro marrone, su carta intestata «Il Podestà di Genova». Dimensioni: mm 248×165. Piega di archiviazione, in buone condizioni di conservazione. Il Podestà di Genova, Eugenio Broccardi ringrazia e si complimenta con il Castellino per il suo ultimo libro “Il lavoro nei Porti”. Non comune. «I più sentiti rallegramenti per l’ottimo e importantissimo studio che ho letto con sommo interesse».<BR><BR>Eugenio Broccardi [Genova 1867–Ivi 1959] è stato un ingegnere e politico italiano, Commissario prefettizio e Podestà di Genova dal 1926 al 1933. Il suo settennato alla guida di Genova è ricordato per una serie di opere pubbliche di grande importanza come la prosecuzione di via Dante con la costruzione della galleria Cristoforo Colombo, la sistemazione del promontorio di San Benigno, la strada camionale dei Giovi, l’Arco ai Caduti di piazza della Vittoria. Durante la sua amministrazione viene anche portato a compimento il progetto della Grande Genova, ovvero l’aggregazione dei comuni di Apparizione, Bavari, Bolzaneto, Borzoli, Cornigliano Ligure, Molassana, Nervi, Pegli, Pontedecimo, Prà, Quarto dei Mille, Quinto al Mare, Rivarolo Ligure, Sampierdarena, San Quirico, Sant’Ilario Ligure, Sestri Ponente, Struppa e Voltri. Nicolò Castellino, [Genova 1893-Roma 1953]. Si trasferì con la famiglia a Napoli, ove il padre era stato chiamato a dirigere la cattedra di clinica medica. Iscrittosi alla facoltà di medicina e chirurgia dell’università di Napoli nel 1910, fu allievo di A. Cardarelli. Scoppiata la prima guerra mondiale si arruolò volontario. Tornato a Napoli conseguì la docenza in patologia medica e in medicina del lavoro. Svolse anche un ruolo di primo piano nella lotta politica napoletana, fu nominato segretario della federazione del PNF di Napoli e fu Deputato per due legislature. Nel 1931 pubblicò Il lavoro nei porti, Milano A. Cordani, pref. di G. Ciano. Alla metà degli anni Trenta il C. alternò l’attività di deputato e di scienziato con quella di uomo d’affari, amministratore di società operanti in settori diversi e molteplici, che andavano dall’editoria (Giornale d’Italia, Nuova Antologia, Casa editrice Demetria), al traffico immobiliare (Società italiana per imprese fondiarie), al ramo assicurativo (Riunione adriatica di sicurtà) e agli stabilimenti termali (Terme di Agnano). Gli incarichi ricoperti in queste aziende gli consentirono, nel 1934, di entrare nella giunta esecutiva centrale della Confederazione generale fascista dell’industria italiana, quindi di assumere la presidenza della Federazione nazionale fascista editori di giornali ed agenzie di stampa (28 sett. 1934), infine di essere nominato membro della Corporazione della carta e della stampa in rappresentanza delle industrie editoriali giornalistiche (8 nov. 1934), e nel 1935 componente del consiglio ’direttivo dell’Ente nazionale per la cellulosa.