Lettera autografa firmata inviata a destinatario sconosciuto [ma Achille Macchia]. Datata “24 ottobre 1926”.

Foglio (mm 290×223) di carta intestata del giornalista e scrittore “San Liborio alla Carità 33” filigrana “Hermes”, manoscritto al solo recto con inchiostro marrone, 15 righi oltre la data e la firma. Lettera di ringraziamento al noto giornalista napoletano per un articolo ricevuto, lo aggiorna sulla salute della madre e accenna a un opuscolo la cui pubblicazione è stata rinviata. Infine accenna all’attività giornalistica del M. sul quotidiano “Il Mezzogiorno”. In ottimo stato di conservazione, piega di archiviazione. «Caro Achille, grazie del tuo gentile ricordo. Mamma non peggiora gravemente, ma non accenna ad alcuna migliorìa. Puoi immaginare il nostro scoramento! Quell’opuscolo non si è pubblicato ancora perchè i padri hanno voluto rifarlo a modo loro. Appena pubblicato te lo farò tenere. Dolente delle cattive nuove di tua salute. Ti leggo talvolta e con gioia sebbene nel Mezzogiorno». Nell’aprile del 1926 moriva Giovanni Amendola di cui lo S. fu uno dei suoi più stretti colaboratori fin dalla costituzione dell’Unione meridionale. Nel giugno dello stesso anno moriva Aurelio Padovani, noto squadrista e organizzatore del Congresso nazionale del P.NF. a Napoli, che precedette di qualche giorno la “marcia su Roma”. La sua linea politica aveva tra gli organi di stampa il quotidiano Il Mezzogiorno, diretto da Giovanni Preziosi, che subentrò nel 1923 a Floriano Del Secolo che lo aveva diretto fin dalla sua fondazione con spirito democratico e progressista.